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Gli aiuti alle imprese hanno permesso la ripresa estiva ma oggi, di fronte all’imperversare della seconda ondata della pandemia, la situazione torna critica. Bce e Banca d’Italia invitano i governi a prendere le decisioni giuste perché la crisi del Covid non finirà tanto presto

Da Nord a Sud l’economia è in grande difficoltà. Secondo il Rapporto Svimez 2020, la pandemia è stato un acceleratore di processi di ingiustizia sociale: colpiti i lavoratori e le categorie più fragili

Le misure adottate dal governo, obbligate ma dolorose, causeranno un double dip per l’economia italiana, con una contrazione del Pil stimata in un ulteriore 2% nel quarto trimestre. Sebbene la flessione sarà più contenuta rispetto a quella provocata dal primo confinamento, la crescita per il 2021 sarà minore del previsto

Secondo Assolombarda gli indicatori di settembre segnalano un aumento della produzione in linea con i mesi precedenti la pandemia. Per il 2021 si attende un rimbalzo che equivarrebbe a un recupero quasi totale delle perdite 2020

Abbattere l’uso del cash nelle transazioni retail è uno degli obiettivi della ripartenza italiana. Il governo ha messo in campo misure convincenti ma l’arretratezza dei territori rischia di frenare lo slancio delle riforme

I dati del secondo trimestre 2020 certificano la crisi nera del Paese, schiacciato dagli effetti della pandemia: gli occupati si riducono di 470mila unità rispetto al primo trimestre e di ben 841mila unità rispetto al secondo trimestre 2019. Recovery Fund, unica speranza

I dati di maggio dell’Istat parlano di un vigoroso aumento per fatturato, ordinativi ed export. Ma le previsioni del Pil e le prospettive occupazionali preoccupano: aumenteranno le diseguaglianze e il rischio è di perdere oltre due milioni di posti di lavoro è concreto

Il periodo di lockdown ha determinato una frenata degli acquisti di beni durevoli e di immobili, con conseguente discesa delle erogazioni di finanziamenti. La prospettiva è di una lenta ripresa che si concluderà nel 2022

È uno dei settori più colpiti dal lockdown e che meno trova comprensione nelle misure previste dal governo per la ripartenza. Vittime della distanza sociale, sono a rischio chiusura 100mila imprese, ma i danni impatteranno anche sul pil e le entrate fiscali. Senza contare le migliaia di posti di lavoro che si potrebbero perdere

Cresce il rischio di stabilità finanziaria, ma il nostro Paese può contare su forti fondamentali che, insieme alle importanti iniziative prese dal Governo, favoriranno una tenuta dei settori principali

L’epidemia di Covid-19 ha richiesto una riorganizzazione operativa e nuove strategie per far ripartire il business. Le multinazionali italiane puntano a mantenere i posti di lavoro e le retribuzioni. Lo rileva una survey di WTW