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Il mercato della previdenza complementare si consolida e raggiunge nel 2019 dimensioni di tutto rilievo. Bene flussi e iscritti, in positivo anche il ritorno economico degli investimenti: difficilmente però, nel 2020 funestato dalla pandemia di coronavirus, si rivedranno i risultati dello scorso anno

Dopo aver archiviato un 2019 molto positivo, il mercato della previdenza complementare ha risentito della volatilità finanziaria innescata dalla pandemia di Covid-19: nel primo trimestre del 2020, stando alla relazione annuale della Covip, il settore ha registrato rendimenti negativi che hanno di fatto annullato i guadagni dell'esercizio precedente

Secondo un rapporto dell'agenzia di rating, l'allungamento della speranza di vita genererà in Italia un aumento del debito pubblico e una contestuale contrazione dei risparmi privati: fra dieci anni, se non si metterà mano al bilancio dello Stato il rapporto deficit/pil potrebbe schizzare al 5%

Quota 100 non funziona e ci sono troppi assegni di reversibilità: la Commissione Europea boccia così l'assetto previdenziale italiano. Per Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, il sistema è invece solido e sostenibile

Secondo l’ultimo aggiornamento della Covip, nel 2019 le posizioni aperte sono aumentate del 4,5%. Il patrimonio del settore ammonta a 184,2 miliardi di euro, mentre il ritorno economico per gli iscritti negli ultimi dieci anni è stato stabilmente superiore alla rivalutazione del Tfr

Dal 2008 al 2018, secondo la fondazione studi dei consulenti del lavoro, si sono perse in Italia oltre due miliardi di ore di lavoro: la contrazione si ripercuote anche sulle retribuzioni e, di conseguenza, sull’entità dei futuri assegni previdenziali

L’età di pensionamento effettiva si attesta a 62 anni: serve adesso, secondo l’organismo internazionale, un innalzamento della soglia che possa dare maggior sostenibilità all’assetto previdenziale. Le ultime novità, in particolare quota 100 e blocco dell’adeguamento dei requisiti all’aspettativa di vita, non vanno in questa direzione

Nei nove mesi del 2019, la Covip attesta che i fondi pensione spiccano il volo. I fondi negoziali hanno guadagnato il 6,4%, mentre i fondi aperti e i Pip di ramo III hanno guadagnato rispettivamente il 7,2 e il 9,4%

L’annuale classifica del Melbourne Mercer Global Pension Index boccia sonoramente il sistema previdenziale italiano: solo 27° su 37 Paesi nell’indice generale, ultimo assoluto nella voce sulla tenuta a lungo termine

Meno investitori, più patrimonio. Bene i flussi, male i rendimenti in un anno difficile per i mercati finanziari. Cresce poi l’interesse per tematiche esg, mentre resta minoritario il contributo del settore all’economia reale. Questi i principali punti dell’ultimo rapporto di Itinerari Previdenziali

Nel 2018, secondo la relazione annuale della Covip, i rendimenti degli strumenti di previdenza complementare hanno registrato performance inferiori alla rivalutazione del Tfr. Il presidente Padula invita tuttavia ad assumere uno sguardo di lungo periodo e auspica novità per il prossimo futuro

L’agenzia di rating fotografa un paese fragile e in progressivo invecchiamento: l’andamento demografico, unito alle ultime misure recentemente approvate in materia previdenziale, rischia di esacerbare una situazione già precaria per le casse dello stato