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Codice della strada, nuove norme in arrivo

Si va verso una stretta dei comportamenti più diffusi e pericolosi alla guida: nel mirino finiscono cellulare al volante, cinture di sicurezza non allacciate e soste in posti vietati

Il codice della strada è da sempre un cantiere aperto. Dal 1992, anno della sua istituzione, si sono contati numerosi rimaneggiamenti, tutti volti ad accompagnare l’evoluzione che nel corso degli anni ha toccato vetture, vie di circolazione, sistemi di sicurezza, apparecchiatura di bordo e, non da ultimo, abitudini dei guidatori. L’ultimo ritocco è arrivato recentemente con l’approvazione alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati di un disegno di legge di modifica del codice della strada. Ora la parola passa al Parlamento: se tutto va come previsto, le nuove disposizioni dovrebbero vedere la luce entro la fine dell’anno.
I tempi sono dunque ancora prematuri: difficile dire se le norme approvate in commissione troveranno alla fine una concreta applicazione. Ma qualche considerazione può già essere fatta. A cominciare da un approccio che, a giudicare dalle novità, pare finalizzato a sradicare tante cattive abitudini diffuse fra i guidatori. Vengono per esempio inasprite le sanzioni per chi usa il cellulare o altri dispositivi elettronici al volante, così come quelle per chi posteggia in spazi non predisposti (marciapiedi, parcheggi per disabili, stalli per la ricarica delle vetture elettriche, …) e non rispetta il segnale di stop in prossimità dei passaggi a livello. Cambio di prospettiva, invece, per quanto riguarda le cinture di sicurezza: sarà il conducente a pagare la multa nel caso in cui il passeggero non le utilizzi.
Altro punto di grande attenzione sono poi le biciclette, mezzo di locomozione che sta riscoprendo un’inaspettata vitalità nei grandi centri urbani. Al fine di garantire la sicurezza dei più piccoli, viene introdotto l’obbligo del casco per tutti i conducenti di età inferiore a 12 anni. Viene poi predisposta una zona avanzata di stop per le biciclette in corrispondenza dei semafori, in modo tale da consentire alle due ruote una più rapida uscita dall’incrocio e da creare una zona più libera dalle emissioni nocive delle vetture. Sempre in materia di organizzazione stradale, viene aggiunta una nuova tipologia di carreggiata: si tratta della strada scolastica, da istituire in prossimità delle scuole per consentire soste e manovre connesse all’attività degli istituti. La loro definizione è demandata ai comuni, i quali saranno chiamati a stabilire limitazioni, ossia zone a traffico limitato o limiti di velocità di 30 km/h, negli orari di attività didattica e di entrata e uscita dagli istituti. Verrà infine data la possibilità di viaggiare su autostrade e strade extra-urbane anche a veicoli con cilindrata superiore a 120 cc per i motori termici e 11 kW per quelli elettrici, a patto che siano guidati da maggiorenni con patenti A, B o superiori o con almeno due anni di patente A1 e A2.
Altre novità sono invece rimaste soltanto sulla carta. Archiviata l’ipotesi di innalzare a 150 km/h il limite di velocità in alcuni tratti autostradali, così come il divieto di fumo in auto o la possibilità per le biciclette di percorrere la carreggiata contromano. Discorso a parte, infine, per l’obbligo di predisporre sensori di presenza sui sedili per bambini e neonati: l’entrata in vigore della norma, volta a evitare casi di abbandono involontario, è stata spostata da luglio al prossimo autunno a seguito di alcuni ritardi burocratici. Secondo alcune stime sulle nuove tempistiche, l’obbligo dovrebbe scattare nel mese di novembre.