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Per gli italiani è prioritaria la sicurezza economica

Passata la pandemia e i timori per la salute propria e dei famigliari, la maggioranza dei connazionali afferma di sentirsi sicura. I rischi legati all’immigrazione sembrano superati, mentre preoccupano le questioni finanziarie e l’inflazione


Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli

Nella piramide dei bisogni di Maslow la sicurezza fisica è, insieme alla fisiologia, alla base delle necessità che l’essere umano tende a risolvere per sé e per i propri cari. Solo una volta tutelata la salute si può dedicare la propria vita agli altri bisogni.



Ma quanto si sentono al sicuro i cittadini italiani in questo momento? Naturalmente il concetto di sicurezza è composto da una serie di fattori, ma abbiamo posto una domanda diretta a un campione rappresentativo dei nostri concittadini che ci hanno risposto in maniera per certi versi sorprendente: l’84% degli italiani, quindi la grande maggioranza, si sente al sicuro. È interessante notare come questo dato sia trasversale, quindi prescinda dall’area geografica in cui si vive, dalla dimensione del proprio comune, dall’età e dal genere. Messa da parte la crisi pandemica e le relative preoccupazioni legate al rischio primario, quello fisico e legato alla sopravvivenza, ci sentiamo piuttosto al sicuro.
Ma in un contesto segnato da una fase di crisi economica la nostra attenzione si sposta naturalmente sulla sicurezza finanziaria.
In questo senso è indicativo come qualche anno fa nel nostro Paese fosse prioritaria la questione della gestione degli immigrati, da una parte di popolazione percepito come determinante per sentirsi al sicuro, mentre adesso questo tema sia finito in fondo alle classifiche delle priorità.




Al Governo si chiede attenzione ai temi economici

Ciò che conta oggi è tutelare la condizione finanziaria delle nostre famiglie. Almeno così la pensano i nostri concittadini, che il giorno dopo le elezioni politiche a un nostro sondaggio hanno indicato il contenimento dei prezzi delle bollette e dei beni di largo consumo come priorità assoluta per il neoeletto Governo.
In questo senso è emblematico il dato relativo a due misure che sono state in questi anni al centro del dibattito pubblico: il reddito di cittadinanza e il Superbonus. In entrambi i casi parliamo di provvedimenti molto discussi, che dividono nettamente l’opinione pubblica.

In un contesto segnato da una fase di crisi economica la nostra attenzione si sposta sulla sicurezza finanziaria 

La maggioranza degli italiani ritiene che il reddito di cittadinanza sia in qualche modo sacrificabile, non determinante per la crescita del paese. È anche vero però che in alcune aree, in particolare al Sud, questo provvedimento sia percepito come molto importante per la sopravvivenza delle famiglie.
Più netta l’opinione degli italiani sul Superbonus: la maggioranza dei nostri concittadini pensa sia rinunciabile, ma quasi un italiano su tre ritiene non gli siano stati forniti gli strumenti necessari per prendere una posizione. La sensazione insomma è che, accantonata la preoccupazione relativa alla sicurezza intesa come ordine pubblico, ora ci sia una grande domanda di sicurezza economica tra i nostri concittadini, di strumenti che ci facciano guardare al futuro con ottimismo nonostante l’inflazione. È questa, probabilmente, la sfida più importante che attende il Governo.