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Il nuovo consumo guarda a esperienza e sostenibilità

Le difficoltà economiche tornano a farsi sentire dai consumatori italiani che prevedono di spendere meno nei prossimi mesi. Gli acquisti si indirizzeranno verso l’indispensabile e verso servizi e prodotti che gratifichino dopo le occasioni perdute durante la pandemia

I consumatori italiani portano ancora su di sé il sentimento di fragilità della pandemia e, complici la fase inflattiva e la guerra in Ucraina, navigano a vista per quanto riguarda le spese, comprando l’indispensabile, ricercando la sostenibilità e il benessere, delegando ai viaggi e al digitale l’esperienza del tempo libero.
L’incertezza che deriva dalle esperienze collettive degli ultimi due anni non si traduce in una ritirata dalla vita sociale ma nella selezione delle occasioni in un’ottica di concretezza, oculatezza e attenzione al futuro. In parallelo, aumenta l’attenzione alla sostenibilità, ai modelli di acquisto che viaggiano in rete e a nuove esperienze digitali come il gaming e il metaverso.
Secondo i dati raccolti dall’EY Future Consumer Index su oltre 17mila cittadini in tutto il mondo, di cui 500 in Italia, questo nuovo sentire non si limita al nostro paese ma risulta essere comune a molti.
Il primo tema di attenzione è l’aumento dei prezzi a causa della spinta inflazionistica e delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dell’energia, che si riflettono sulle disponibilità economiche delle persone in un contesto percepito di incertezza macroeconomica.

Meno acquisti nei prossimi mesi
Questo contesto comporta per la gran parte dei consumatori intervistati in Italia (85%) una maggiore attenzione verso la propria situazione economica e finanziaria: già ora il 51% percepisce concretamente il peso dell'aumento dei costi di beni e servizi e il 39% si limita ad acquistare solo i prodotti essenziali, mentre è al 90% la quota di chi non fa programmi in merito all’acquisto di immobili. L’atteggiamento dichiarato è di una riduzione generalizzata delle spese nei prossimi sei mesi: a risentirne saranno in particolare i settori dell’abbigliamento (41%), dei servizi di elettronica (32%), dei cosmetici e prodotti di bellezza (31%) mentre subiranno un impatto minore gli alimenti freschi (27%) e i viaggi (28%).

Voglia di nuove esperienze ma anche di vivere la casa
Dall’esperienza della pandemia gli italiani hanno ereditato uno stile di vita diverso, più personale e selettivo, che si concretizza in un’ibridazione tra le esperienze che più sono mancate nei mesi di isolamento e una maggiore propensione a privilegiare la sfera personale. Se da un lato il 74% degli intervistati dichiara una maggiore inclinazione a vivere la casa e l’80% afferma di avere la tendenza a ridurre le occasioni di incontro e socializzazione rispetto al pre-pandemia, dall’altro troviamo percentuali simili che affermano la volontà di tornare alle abitudini pre-Covid (84%), la voglia di cogliere le opportunità perdute negli ultimi due anni (72%) e di pianificare vacanze per i prossimi mesi (67%).
Tra le eredità del periodo Covid è anche l’incremento delle attività online e in particolare dell’e-commerce, che per il 31% degli intervistati diventa una vera modalità alternativa all’acquisto che prima faceva in negozio e per il 46% un motivo per recarsi meno spesso nei punti vendita. L’esperienza dell’acquisto online mette però in evidenza anche dei punti di debolezza, come la disponibilità dei prodotti e i sistemi e costi di consegna.

Come cambia l’esperienza di consumo
Sembrano cambiare dopo la pandemia anche le motivazioni che spingono verso il consumo. Il rapporto di EY evidenzia la crescita del segmento di coloro che mettono al primo posto l’esperienza da vivere tramite il bene o servizio acquistato, mentre si assottiglia il numero di chi predilige la salute (ma gli acquisti in questo ambito sono ancora considerati come più importanti per il 62% degli italiani). Tra chi ricerca l’esperienza nuova o coinvolgente, il 52% si orienta verso le spese per il tempo libero come le vacanze, il gaming, lo streaming video o la novità del metaverso; la condivisione dei dati a favore di un’esperienza più personalizzata è accettata dal 50% degli intervistati.

La sostenibilità entra nelle abitudini di spesa
I temi ambientali e della sostenibilità sembrano essere definitivamente entrati tra i criteri di scelta dei consumatori italiani, che valutano il prodotto anche rispetto al suo impatto sull’ambiente (61%) e alle caratteristiche del packaging (58%), ma per il 73% si dicono non disposti a pagare di più per avere beni o servizi più sostenibili. È richiesto invece alle imprese di farsi carico della propria responsabilità sociale, di fornire più informazioni e più trasparenti sulla sostenibilità dei propri prodotti (54%), mentre una percentuale analoga rimarca il ruolo dei consumatori nell’indirizzare le aziende verso lo sviluppo di soluzioni a basso impatto ambientale.