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Regolamento Ue per gli investimenti Esg

Il Parlamento europeo ha adottato la "Taxonomy Regulation", iniziativa finalizzata all’attuazione del piano per le finanze sostenibili che punta ad offrire riferimenti chiari sulla valutazione ambientale per gli investitori

Il piano d'azione per le finanze sostenibili, pubblicato dalla Commissione Europea nel maggio 2018, mira a reindirizzare i flussi di capitale verso attività economiche sostenibili. Il recente Regolamento sulla tassonomia definisce i criteri per determinare il grado di sostenibilità delle attività economiche, fornendo così un punto di riferimento chiaro per gli investitori nell’ambito Esg. Il regolamento stabilisce i criteri per determinare il grado di impatto ambientale e la sostenibilità di un'attività economica al fine di stabilire il grado di sostenibilità ambientale di un investimento realizzato all'interno dell'Ue.

Si tratta di una novità importante per gli investitori europei in un momento in cui la finanza sostenibile acquista importanza: una valutazione dell'impatto ambientale indicherà la sostenibilità del modello di business di un'azienda, in modo da definirne il grado di interesse per i mercati.
Attualmente, in Europa esistono diverse interpretazioni su ciò che è un investimento sostenibile, a volte definito da un'etichetta o da una legislazione nazionale: una diversità di percezione che incide sulla capacità delle imprese di valutare in modo rapido e oggettivo le differenti opportunità di investimento, oltre a determinare una disparità di condizioni tra i prodotti di investimento.
Il nuovo regolamento non istituirà un'etichetta europea per prodotti finanziari sostenibili, ma fornirà invece i criteri da prendere in considerazione per tali etichette a livello nazionale o della UE. Il regolamento non definirà una “brown list” di attività economiche giudicate dannose per l'ambiente, né prenderà in considerazione l'aspetto della sostenibilità sociale.
Per quanto riguarda i prossimi passi, sia il Parlamento europeo che il Consiglio dell'Ue devono concordare le disposizioni finali, con l’obiettivi di raggiungere una posizione comune tra gli stati membri entro maggio.