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Il 2018 è il quarto anno più caldo mai registrato

Nell’anno appena concluso, le temperature globali hanno superato di oltre un grado la media registrata negli ultimi decenni dell’Ottocento

Il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato. L’allarme arriva dalla Nasa e dal National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), l’ente statunitense di ricerca su atmosfera e oceani: sulla base di un registro che copre circa 140 anni, l’anno appena concluso ha segnato temperature globali superiori di almeno un grado Celsius alla media registrata negli ultimi decenni dell’Ottocento.
Non che si tratti comunque di una novità: sempre secondo le stime dei due istituti, più caldi del 2018 sono stati nell'ordine 2016, 2017 e 2015. In pratica, gli ultimi cinque anni si impongono come i più roventi dell’era moderna. "Il 2018 è stato ancora una volta un anno estremamente caldo, in cima a una tendenza di lungo periodo di riscaldamento globale", ha spiegato Gavin Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies (Giss) della Nasa.
Le regioni artiche risultano le zone più colpite, come testimoniato dalla continua perdita di superficie dei ghiacciai e dal conseguente innalzamento del livello dei mari. Conseguenze che diventano ancor più palesi, e drammatiche, se si pensa alle grandi catastrofi naturali che hanno investito recentemente ampie zone del pianeta. "Gli effetti del riscaldamento globale sul lungo termine – ha ammonito Schmidt – vengono già avvertiti: nelle inondazioni, nelle ondate di calore, nelle precipitazioni intense e nei cambiamenti dell'ecosistema".
Secondo i ricercatori, per evitare ripercussioni troppo pesanti, è necessario contenere l’aumento delle temperature entro i due gradi Celsius rispetto alla media registrata nella metà Ottocento, ossia prima che l’intervento umano, nell’epoca della rivoluzione industriale, iniziasse a incidere pesantemente sull’ecosistema globale. Un recente rapporto delle Nazioni Unite, lanciato qualche mese prima della Cop24 di Katowice, ha invece presentato una stima meno ottimistica: secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), l’asticella dovrebbe essere abbassata a 1,5 gradi Celsius.
L’anno più caldo di sempre resta comunque il 2016: l’annata fu tuttavia pesantemente condizionata da El Niño, fenomeno climatico che comporta ciclicamente, in media ogni cinque anni, un surriscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico e fenomeni annessi come inondazioni e siccità.