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Sempre meno figli e la famiglia si ridisegna

I dati ufficiali Istat rivelano che sono nati oltre 15 mila bambini in meno in Italia rispetto all’anno precedente e quasi 120mila in meno rispetto a dieci anni fa. Ma non solo: in questo arco di tempo si è alzata anche l’età media della popolazione italiana facendo sparire oltre 900 mila donne in età fertile

Se fino a qualche anno fa si diceva che la natalità aveva segno positivo grazie alla nascita dei figli delle famiglie immigrate, oggi non è più così. In Italia nascono sempre meno figli e l’ultima rilevazione Istat ha rivelato che ci sono 15mila bambini in meno rispetto all’anno precedente. Come se non bastasse le nascite sono in numero nettamente inferiore rispetto ai decessi: 464.000 nati per 647.000 morti (Istat 2017). Tutto questo sta ridefinendo la famiglia italiana: meno figli, in età più tarda, e sempre più frequenti famiglie senza figli.

Calo della fecondità, un meccanismo a valanga
L’Italia è tra i paesi che fanno meno figli al mondo. L’indice di fecondità (numero di figli per donna in età fertile) è 1,34 e porta l’Italia ad essere fanalino di coda in Europa.
Rispetto a dieci anni fa in Italia ci sono 900 mila donne in meno tra i 15 e i 49 anni. Secondo l’Istat questo dato spiega però solo in parte il calo delle nascite. La generazione del baby boom, quella delle persone nate negli anni Settanta, è ormai alla fine del proprio periodo fertile.
Il calo della fecondità, spiegano gli esperti, è un meccanismo a valanga: se una generazione mette al mondo meno bambini, la generazione successiva sarà più esigua e quindi avrà meno figli anche se il numero per ogni donna resterà uguale.
Ma i dati raccontano anche altro. Se l’indice di fecondità fosse rimasto lo stesso nel 2017 sarebbero dovuti nascere 493.000 bambini. Invece ne sono nati 458.00. Dato che merita ulteriori approfondimenti se lo si mette a confronto con i 576.000 del 2008.

Non avere figli, una scelta consapevole
Non solo si fanno meno figli, ma sempre più spesso si sceglie di non averne affatto. I primi figli sono diminuiti del 25% sul totale delle nascite in dieci anni appena, mentre secondi, terzi e magari quarti figli sono calati solo del 17%.
Le proiezioni dicono che mettendo a confronto la generazione delle donne nate nel 1950 e quella delle donne nate nel 1977, che potrebbero essere mamme e figlie, la percentuale di coloro che non hanno avuto nemmeno un figlio raddoppierà, passando dall’11 al 22%, da una donna su dieci a quasi una su quattro.

Meno bambini anche per le donne di origine straniera
Tra le donne arrivate in Italia da altri Paesi il numero di figli è sceso a 1,98 cioè sotto la soglia che consente di mantenere stabile una popolazione (fissata dai demografi attorno a 2,1) mentre era di 2,4 figli solo nel 2010. In questo caso ha giocato molto la forte riduzione dell’arrivo di nuove persone dall’estero. In particolare si è esaurito l’effetto sulla natalità dell’ultima grande sanatoria in favore degli stranieri del 2003-2004 che aveva consentito alle persone finalmente messe in regola di pensare anche di avere dei figli.
Le boomers (così vengono definite le donne nate negli anni Settanta) che hanno fatto il loro ingresso o sono “emerse” in seguito alle regolarizzazioni, sono quelle che hanno fatto più figli nel nostro Pese, contribuendo in modo importante all’aumento delle nascite e della fecondità di periodo. Ma, finite le sanatorie e ridotte le regolarizzazioni, va ricordato che anche le donne straniere invecchiano e smettono di fare figli. A questo si aggiunge che le donne straniere che giungono in Italia per lavorare, come le ucraine, le moldave, le filippine, hanno tassi di fecondità inferiori.

Una nuova fisionomia per la famiglia
Mentre le madri potenziali sono sempre di meno, quelle che poi diventano mamme davvero lo fanno sempre più in ritardo. L’età media al parto è salita a 31,8 anni. Significa che le donne italiane fanno il primo figlio, mediamente, a quasi 32 anni. E gli uomini, in compenso, diventano padri intorno ai 35.
Le condizioni lavorative e gli stipendi bassi sembrano essere la causa principale di questo trend: in mezzo a tanta instabilità e precarietà fare un investimento di lunga scadenza, come può essere quello di avere un figlio, diventa difficile. Infatti, questa decisione non sembra essere una scelta fatta a priori, visto che interpellando i giovani si scopre che i loro desideri sarebbero altri. Secondo i dati raccolti dal Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo, gli italiani vorrebbero diventare genitori a 28 anni e fare almeno due figli. Ma nella realtà poi aspettano almeno tre anni in più e fanno un figlio in meno. Secondo le ultime previsioni Eurostat, sulla base dei trend attuali, nel 2050 nasceranno appena 375 mila bambini, con la conseguenza che la famiglia italiana sarà completamente ridefinita: tre quinti dei bambini italiani non avrà fratelli, cugini, zie e zii; solo genitori, nonni e bisnonni.