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Attacchi informatici primo rischio a livello globale

Cosa rivela il “Regional risk for doing business 2018”, l’indagine sui rischi percepiti da oltre diecimila top manager di 140 paesi in otto aree economiche del pianeta

Gli attacchi informatici sono la prima minaccia percepita dalle imprese in Europa, nell'Estremo Oriente e in Nord America, mentre in Italia il rischio numero uno è rappresentato dal fallimento delle banche e delle politiche economiche. È quanto emerge dal rapporto “Regional risk for doing business 2018” del World Economic Forum, per il quale sono stati intervistati 12.000 top manager di 140 economie ai qual è stato chiesto di identificare i 5 maggiori rischi nelle diverse aree del pianeta e nei loro Paesi.
Cyber attack, disoccupazione, fallimento delle governance nazionali e shock dei prezzi dell'energia sono nelle top list principali di preoccupazione dei manager ogni volta che questi analizzano potenzialità e rischi dei paesi in cui fanno o intendono fare business.
I risultati del report indicano una percezione dei rischi molto varia, che si esprime a volte anche in modo significativamente diverso nelle 8 aree in cui è stato suddiviso il mondo.
Se i cyber-attack rappresentano il rischio numero uno in Europa, Estremo Oriente e Nord America (mercati che rappresentano una grossa fetta del Pil mondiale), le tensioni politiche risultano essere al primo posto in America Latina e in Asia meridionale. Nelle regioni ricche di materie prime per l’energia come l’Eurasia, il Medio Oriente e il Nord Africa, gli shock provocati dai prezzi dell'energia sono vissuti come il principale rischio per chi fa business in quelle aree. E la disoccupazione è stata percepita come il rischio maggiore per chi fa affari nell'Africa sub-sahariana, ma anche in Paesi avanzati come la Francia e la Spagna.

La percezione nei principali paesi europei
La novità di questa edizione del Report è che, a differenza di quanto avvenuto negli anni precedenti, anche in Europa gli attacchi informatici sono oggi considerati la minaccia più grande per le aziende. Va segnalato che dei 19 Paesi a livello globale in cui avviene altrettanto, 14 sono nel Vecchio Continente, area economica del pianeta in cui i cyber attacchi sono cresciuti di un terzo nel primo trimestre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Considerati il pericolo numero uno in Regno Unito e Germania. Sono, invece, al terzo posto in Francia. Mentre in Italia non rientrano nei primi cinque rischi percepiti.
In questa classifica dei rischi europea al primo posto troviamo i cyber attacchi, seguiti dalla paura per la bolla finanziaria (2° posizione), fallimento della governance nazionale e mancato meccanismo finanziario o istituzionale (3° e 4 posizione), disoccupazione e sottoccupazione (5°), crisi fiscale (6° posizione), fallimento della pianificazione urbana (7°), conflitto tra Stati, migrazione involontaria su vasta scala (8° e 9° posizione) e, in ultima posizione, frode o furto di dati, che in qualche modo si ricollega alla prima posizione.
L’analisi riporta una classifica generale dei rischi percepiti dagli europei che continua a vedere i rischi economici e finanziari la preoccupazione costante per chi fa business con il Vecchio Continente. Tuttavia va segnalato che in Europa la percezione del rischio è decisamente variegata. Ad esempio, in Germania e Regno Unito gli attacchi informatici sono percepiti come il pericolo numero uno. In Francia e Spagna al primo posto tra i fattori di rischio troviamo la disoccupazione e sottoccupazione. Mentre in Italia l’instabilità del sistema finanziario è visto come un rischio molto alto.


I rischi percepiti in Italia
Arrivando quindi all’Italia la voce che preoccupa di più è il fallimento dell’ecosistema finanziario, riguardante sia il meccanismo complessivo sia le singole istituzioni. Ciò a dimostrazione del fatto che permane tra i top manager un evidente “nervosismo post crisi" riguardante la salute del nostro settore bancario.
Proseguendo con i risultati dell’analisi del report presentato al World Economic Forum riferito all’Italia, si rileva che il secondo rischio maggiormente percepito dai manager è quello delle catastrofi naturali, al terzo posto c’è il rischio di un fallimento della governance nazionale legato alle tensioni politiche, al quarto posto c'è quella della bolla finanziaria, e solo al quinto posto quello di un attacco terroristico.