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2018, l’anno del G-Zero

A dieci anni dalla grande crisi finanziaria, il centro di ricerca Eurasia Group prevede un altro grande momento di difficoltà, stavolta per l’assetto geopolitico globale

I mercati ripartono, l’economia è in crescita: rispetto a un decennio fa la situazione globale sembra meno critica, i leader mondiali promuovono la fiducia e considerano ormai superati i momenti più bui. Eppure – è la premessa del report Top Risks 2018 di Eurasia Group – stiamo entrando in una fase difficoltosa per un elemento altrettanto importante per la stabilità mondiale, quello politico. Mai come in questo momento, dalla seconda guerra mondiale ad oggi, le democrazie liberali sono apparse così deboli e delegittimate, per problemi strutturali probabilmente non risolvibili e per lo scarso interesse nei confronti delle questioni sociali dimostrato da molti dei leader eletti negli ultimi tempi. Eurasia Group arriva ad ipotizzare che il 2018 potrebbe essere l’equivalente geopolitico della crisi finanziaria del 2008. E’ l’era del G-Zero, termine coniato da Ian Bremmer, che indica un ambiente in cui non ci sono nazioni dominanti ma tutte hanno un peso più o meno analogo (in contrapposizione ad esempio all’espressione G-20). 


E’ uno scenario dominato da alcuni elementi. In primis l’espansione del potere della Cina: ilpresidente Xi Jinping, consolidato ormai il potere domestico e approfittando, con un ottimo tempismo, dell’indebolimento dell’influenza in Asia degli Stati Uniti, ha spostato la propria attenzione verso le regioni circostanti. D’altra parte, le regioni asiatiche sono in un momento di equilibrio precario, alla ricerca di una politica identitaria che non si è formata di pari passo con il boom economico di quest’area. Le possibilità spaziano dall’Islamismo all’avversione per la Cina e per le altre minoranze, fino al rafforzamento del nazionalismo indiano. Se la possibilità di un nuovo conflitto, inteso nella sua accezione “tradizionale”, è piuttosto remota, è quasi certa invece una guerra fredda legata alla tecnologia. Big data, intelligenza artificiale, connessioni e network sempre più performanti: sono questi gli elementi su cui già da anni si danno battaglia le potenze mondiali. Se il futuro si baserà su innovazione e tecnologia, chi riuscirà ad imporsi in questo campo avrà ottime possibilità di primeggiare anche economicamente e geo-politicamente.