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Goldman Sachs, le previsioni per l’economia europea nel 2020

Secondo le stime, il Pil dell’eurozona potrebbe contrarsi del 7,2%, quello italiano dell’8,7%

Alla luce del pesante impatto della seconda ondata di contagi, Goldman Sachs stima un quarto trimestre in calo per le economie europee, con Eurozona e Italia appaiati su una contrazione stimata al 2,3%. Un dato certamente pesante ma in ogni caso migliore dei due Paesi attualmente più colpiti dalla seconda ondata della pandemia, ovvero Francia (stimata a -3,8%) e Spagna (-3,3%). Fa meglio delle altre grandi economie europee ancora una volta la Germania (-1,5 %), mentre il Regno Unito è previsto a -2,4%, con un leggerissimo rimbalzo nel primo trimestre 2021 a +0,4%.
Per quanto riguarda più complessivamente l’intero 2020, nel suo report sull’economia europea la banca d’affari prevede per l’Italia una contrazione dell’8,7 del Pil di quest’anno, cui però seguiranno due anni di crescita a +6,0% e +3,6%. Per l’Eurozona, dopo un primo trimestre 2021 stimato a un debole +0,5%, il triennio 2020-22 dovrebbe vedere rispettivamente un andamento del Pil a -7,2, +5,3 e +4,3%.

Elevata incertezza sulle previsioni
Ad ogni modo, Goldman Sachs riconosce l’ “elevata incertezza sulla nostra previsione, con rischi a breve termine orientati al ribasso, data la possibilità di blocchi più rigorosi e più duraturi. In particolare – afferma il report – stimiamo che un blocco più lungo provocherebbe una crescita negativa anche nel primo trimestre, spingendo l’economia in una doppia recessione e in questo scenario, gli effetti sulla fiducia peserebbero probabilmente sia sui consumi che sulla domanda di investimento”.
In generale Goldman Sachs dice di aspettarsi “che l’Italia ritorni ai livelli pre-Covid prima della Spagna” dal momento che “la risposta fiscale italiana è arrivata in anticipo e la sua economia beneficia di una più stretta integrazione della catena del valore con il settore manifatturiero tedesco, più resiliente”.
Nel medio periodo tuttavia, “ci aspettiamo che la Spagna cresca più dell’Italia a partire dal 2022, quando verrà fuori l’impatto sugli investimenti favorevoli alla crescita nella composizione della politica fiscale spagnola, mentre la capacità dell’Italia di impiegare le risorse del Recovery Fund rimane poco chiara”. Inoltre, conclude Goldman Sachs “ci aspettiamo che la quota maggiore di attività turistica in Spagna rispetto all’Italia fornisca infine più spazio per la ripresa”.