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Paura e preoccupazione per la nuova ondata tecnologica caratterizzano operai e impiegati. Ottimiste invece le aziende. Dove cresce la tecnodisuguglianza, che può essere superata con gli strumenti di welfare aziendale. Come rivela il 3° Rapporto Censis-Eudaimon

Molto apprezzato, ma poco utilizzato e ancor meno conosciuto: è lo strano paradosso del welfare aziendale, fotografato in una ricerca condotta da Nomisma in collaborazione con la Cgil. Mancata capacità di intercettare i veri bisogni dei dipendenti e la predilezione per somme di denaro si impongono come le cause principali dello scarso utilizzo

Secondo l’ultimo aggiornamento del ministero del Lavoro, il 53% dei contratti aziendali e territoriali ancora attivi prevedono misure di welfare aziendale per i dipendenti che raggiungono gli obiettivi di produttività

Check-up, controlli regolari e stile di vita sano abbattono le minacce delle malattie cardiovascolari. Un'iniziativa di San.Arti. cerca di stare vicina alle aziende e ai dipendenti

Da una ricerca di Eudaimon e Censis emerge una conoscenza ancora scarsa dei benefit a disposizione dei lavoratori. Ci vorrebbe una comunicazione personalizzata che stia attenta, però, a rispettare la privacy del singolo individuo

Un’azienda su tre offre servizi per migliorare il benessere dei dipendenti: si punta soprattutto su corretta alimentazione e movimento fisico. Aumenta poi l’appeal del welfare aziendale, ormai diffuso anche fra le pmi

Erosione del welfare pubblico e nuovi bisogni accentuano la pressione e rendono l’accesso ai servizi più complesso: i cittadini si scontrano con l’impatto delle maggiori difficoltà di accesso ai servizi di cui hanno bisogno. Ecco come le aziende possono accorrere in aiuto