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Gli italiani e l’entertainment

Italia a luci e ombre: è ciò che emerge dall'Annuario dello Spettacolo Siae 2018 sui consumi. Bene musica e teatro, resiste lo sport, cinema rosso profondo

Continua a crescere la spesa per l’attività di spettacolo in Italia con concerti di musica leggera e spettacoli teatrali che ottengono i migliori risultati. In controtendenza il cinema le cui cifre per il secondo anno consecutivo arretrano. Sono le indicazioni principali che vengono dall'Annuario dello Spettacolo 2018 della Siae in cui si evidenzia anche che nonostante gli aumenti dei prezzi gli italiani non rinunciano all’entertainment.

Pubblico disposto a spendere
In generale i dati mostrano che nel 2018 è diminuita l'offerta di spettacolo ed eventi (-2,86% rispetto al 2017) anche se il numero dei biglietti venduti è rimasto più o meno uguale. In compenso, complice l'aumento dei prezzi superiore al tasso di inflazione, si rimpinguano gli incassi al botteghino (+ 5,90%) e cresce del 5,70% la spesa del pubblico (un indicatore che al prezzo del biglietto aggiunge i soldi spesi per i servizi in più offerti dagli spettatori, dal bar al guardaroba).
Un segnale, spiegano gli esperti della Siae, che fa pensare che «in Italia c'è un pubblico sempre più attento ed esigente, disposto a spendere di più per eventi di cultura e di intrattenimento. Ma anche che si sta progressivamente allargando la forbice tra chi può permettersi di partecipare agli eventi ed una fascia sempre più ampia della popolazione che invece ne resta esclusa per motivi economici».

Cinema in crisi
I segnali negativi, intanto, vengono tutti o quasi dal cinema, che nel 2018 deve fare fronte ad una perdita di incassi che si avvicina ai 40 milioni di euro. Si disertano le sale, che perdono 8 milioni di biglietti, mentre nessun film italiano entra nella top ten del botteghino.
Eppure il cinema resta lo spettacolo di gran lunga più diffuso in Italia (oltre 3 milioni di proiezioni nel 2018, in pratica il 73% degli eventi di spettacolo organizzati nel Paese) e anche il più seguito (quasi il 40% dei biglietti e degli abbonamenti venduti) oltre che il più economico, con un prezzo medio di 6,32 euro che a dispetto dell'aumento rimane tra i più bassi.

Stadio, eventi sportivi e musica leggera
Si conferma invece l'amore per lo stadio, che gli italiani non abbandonano neppure se i prezzi crescono, sia che si tratti di partite di calcio che di grandi eventi live della musica leggera.
Nel 2018, rileva l’Annuario Siae, l’offerta di avvenimenti sportivi è diminuita del 4,21% e il prezzo medio per un ingresso è arrivato a 16,20 euro (+7,80%). Ma i biglietti venduti rimangono quasi gli stessi, oltre 30 milioni (-0,35%) mentre la spesa al botteghino supera i 493 milioni di euro (+7,41%) e la spesa del pubblico schizza oltre il miliardo di euro (+15,45%).
Tra i dati più positivi ci sono quelli della musica, ed in particolare dei live che vedono aumentare di un milione gli ingressi (+12%) - a fronte di un prezzo medio passato da 32,66 euro a 34,49- mentre schizzano verso l'alto la spesa al botteghino (+18,26%) e la spesa del pubblico (+17,28%).

Bene il comparto teatrale
Va bene per il teatro, funziona la lirica, che per la prima volta nella sua top ten vede entrare ben tre spettacoli per ragazzi. L’attività concertistica - che comprende concerti classici, di musica leggera e jazz - continua nel suo percorso di crescita confermando ulteriormente i dati positivi dello scorso anno.
Tutti gli indicatori si trovano infatti in territorio positivo, con un aumento del numero degli allestimenti (spettacoli +0,62%) e degli ingressi (+0,87%). Migliorati anche gli indicatori economici: la spesa al botteghino è cresciuta del 2,06%, mentre la spesa del pubblico ha registrato un aumento del 2,84%.
Nel comparto teatrale, soltanto il balletto ha visto un decremento di tutti gli indicatori, dopo la buona performance del 2017.

Italia divisa: il Nord spende di più
Nei consumi della cultura e dell'intrattenimento, però, emerge anche un'Italia divisa. Con un Nord, Milano in testa, che traina e spende con una crescita cospicua sia della spesa al botteghino (+ 5,21%) sia della spesa del pubblico (+8,35%). Al Centro, invece, la spesa al botteghino risulta più contenuta (+2,64%) e la spesa del pubblico registra addirittura una flessione significativa (-4,41%). Segno negativo al Sud e nelle Isole che faticano e rimangono a forte distanza sia per gli incassi al botteghino (-5,06%) che la spesa del pubblico (-2,68%).
Quanto alle città, è Milano a svettare su tutte, se non per l'offerta di spettacoli (dove ancora prevale Roma) nel numero di biglietti staccati e soprattutto negli incassi e nella spesa del pubblico, che stacca di gran lunga ogni altro centro italiano.