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Giovani sempre su internet

Iperconnessi. I teenager statunitensi non riescono più a fare a meno delle rete. Colpa dei social network, che spopolano tra i più giovani, desiderosi di postare foto, musica e filmati. Tra il desiderio di condividere la propria vita e le proprie idee, si nasconde tuttavia un pericolo: la diffusione di odio, bullismo e la promozione di un mondo irreale

Un pollice che inesorabilmente sembra destinato a rivolgersi verso il basso. Nella Stati Uniti, la patria dei social media, i ragazzi voltano le spalle a Facebook, che fino a pochi anni fa era il leader indiscusso del mercato. Una piccola rivoluzione, visto che nel 2015 la creatura di Mark Zuckerberg era utilizzata dal 71% dei teenager tra i 13 e i 17 anni. È quanto emerge dai risultati della ricerca Teens, social media & technology 2018, curata dal Pew research institute, a tre anni dalla precedente edizione. L’avvicendamento al vertice dei social più amati favorisce prima di tutto Youtube, che incassa il consenso dell’85% degli intervistati (manca tuttavia il dato per un confronto con la precedente ricerca), seguito da Instagram, che balza dal 52% al 72%, e soprattutto di Snapchat, che cresce di ben 28 punti percentuali, passando dal 41% al 69%. Twitter in lieve flessione, con un calo di un punto percentuale, viene ormai utilizzato da meno di un terzo dei ragazzi. Facebook sembra perdere colpi soprattutto tra le famiglie benestanti. La ricerca infatti ha mostrato che tra i minori che vivono in famiglie con reddito annuo inferiore ai 30.000 dollari annui, ben il 70% utilizza Facebook, contro solo il 36% dei minori più ricchi (reddito di famiglia superiore ai 75.000 euro).


Iperconnessi, grazie allo smartphone
La diffusione di internet tra i teenager è strettamente legata alla diffusione dello smartphone: Secondo la ricerca, la quasi totalità dei ragazzi tra i 13 e 17 anni utilizza lo smartphone. Si tocca così il 95% dei teenager (93% dei maschi e 97% delle donne), con un incremento di ben 22 punti percentuali rispetto al 73% del 2015. Questo si traduce in una presenza su internet che per quasi la metà del campione (il 45%) è praticamente costante, mentre tre anni fa, solo un ragazzo su quattro aveva una simile intensità di connessione. Anche in questo caso ci sono distinzioni di genere: sono le ragazze ad essere più attratte da internet: tra loro il 50% naviga costantemente, mentre i ragazzi si fermano al 39%. 


Bullismo e odio, i pericoli più temuti
L’indagine ha cercato anche di capire quale sia l’opinione dei ragazzi sulle conseguenze di questa iperconnessione. Il campione si divide tra chi crede che il dominio dei social sia soprattutto positivo (31%), e chi lo considera negativo (il 24%); il restante 45% non si sbilancia, e crede che l’impatto non sia né positivo né negativo. I ragazzi apprezzano soprattutto la possibilità di restare in contatto con la propria famiglia e gli amici, sentendosi così meno soli; è questa la principale motivazione positiva per il 40% dei teenager a favore della condivisione nella rete. Inoltre i social media sono visti come una utile fonte per trovare notizie, informazioni e per entrare in collegamento con nuove persone, con cui si condividono gli stessi interessi. Non manca la percezione di libertà e gioia, che deriva dalla possibilità di poter esprimere la propria opinione e mettere in evidenza la propria vita e passioni. Al contrario, fa paura la possibilità che i social media diventino megafono per la diffusione di odio, bullismo e pettegolezzi; emerge la consapevolezza dei rischi legati alla possibilità che i social media compromettano le relazioni reali, e portino persino a una irrealistica visione della realtà.