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Satelliti in caduta libera sulla terra

Piovono polpette. Anzi no, satelliti. Non è un nuovo film a cartoni animati e non è la prima volta che se ne sente parlare ormai: i satelliti cadono. E cadono sulla Terra. Il rischio che atterrino sulle nostre città e sulle nostre teste comincia a non apparire un evento così remoto, anche se i responsabili dei programmi spaziali fanno di tutto per limitare i danni e la paura. Ma come possiamo proteggerci e proteggere le nostre proprietà?

Non è la prima volta che succede: sono diversi i satelliti artificiali messi in orbita dai Centri Spaziali di tutto il mondo caduti sulla terra dopo la fine del loro ciclo di utilizzo. Questo mese è la volta del satellite cinese Tiangong-1 (detto anche “Palazzo celeste”) che ha perso i contatti con la stazione terrestre alcuni mesi fa, e che ora sta sorvolando senza controllo il nostro pianeta.
Secondo le stime dell’Agenzia Spaziale Italiana, il satellite si schianterà a terra tra il 21 marzo e il 10 aprile. Appena raggiungerà i 90km di altezza dal suolo, l’attrito con l’atmosfera renderà il velivolo spaziale incandescente. Nel migliore dei casi si disintegrerà all’impatto con l’atmosfera, nel peggiore esploderà e alcuni pezzi, da quel momento in poi, cominceranno a dirigersi verso il suolo in caduta libera.
I calcoli degli esperti ci dicono che i pezzi del modulo cinese che non si disintegreranno entrando nell’atmosfera raggiungeranno la terra in una zona compresa tra il 43° parallelo nord e il 43° parallelo sud: un’area molto ampia (che comprende anche parte dell’Italia, vale a dire da Firenze in giù. I detriti potrebbero sparpagliarsi in un’area lunga 1000 chilometri e larga 400.

Quali sono i rischi per gli abitanti

I pericoli maggiori sono rappresentati dai detriti spaziali di grosse dimensioni che riescono a resistere all’impatto con l’atmosfera terrestre. Se infatti si spostano dall'orbita stabile su cui si trovano, per esempio a causa di un impatto accidentale con altri detriti, e rientrano nell'atmosfera senza disgregarsi, a seconda delle loro dimensioni potrebbero causare vittime tra la popolazione.
Non bisogna dimenticare che detriti spaziali di grosse dimensioni presentano anche il pericolo di esplosioni, infatti spesso negli stadi dei razzi ci possono essere ancora residui di carburante, che nell'impatto con altri oggetti o durante la caduta sulla terra possono complicare molto le cose.

I satelliti artificiali caduti negli ultimi 40 anni

Se pensiamo che sia un fenomeno recente ci sbagliamo. Il ‘Palazzo celeste’ è uno dei più grandi veicoli (di cui sappiamo) a rientrare in modo incontrollato sulla terra. Ma prima di questo ce ne sono stati altri. Il primo di cui si sa qualcosa risale addirittura a 40 anni fa.
Nel 1978, il satellite russo Cosmos 1, durante l'attraversamento dell'atmosfera, si è disgregato e avendo un motore a propulsione nucleare, si formarono tanti frammenti radioattivi, che fortunatamente ricaddero su un'area desertica del Canada estesa 100.000 km2.
Nel 1979, parti dell’enorme stazione spaziale Skylab di 77 tonnellate della Nasa hanno aggiunto Perth, nell’Australia occidentale.
Nel 1991 la stazione sovietica Salyut 7, di 20 tonnellate si è schiantata sulla terra mentre era ancora collegata a un’altra stazione spaziale dello stesso peso.
Nel 1997 il secondo stadio del razzo Delta 2 (un blocco di 250 kg di acciaio inossidabile) è caduto vicino a Georgetown, Texas, o anche il 27 aprile 2000 quando il secondo stadio di un razzo Delta II non si è disintegrato completamente e tre pezzi sono caduti in Sud Africa.

Più rocambolesco è stato il rientro programmato della stazione spaziale russa Mir avvenuto il 23 marzo 2001; dopo 15 anni di attività doveva precipitare nell'Oceano Pacifico, ma per un errore in fase di rientro ha sparso parte delle sue 136 tonnellate su 2000 km nella parte est dell'Australia, fortunatamente una zona quasi disabitata.
Gli ultimi due, il satellite della Nasa Atmospheric Research e il satellite europeo Goce, rientrati in modo incontrollato nell’atmosfera entrambi nel 2011, erano decisamente più piccoli.

In Italia basso rischio, ma meglio essere assicurati
Difficile dire quando e dove cadrà il satellite con largo anticipo. In realtà, anche se i calcoli dicono sotto il 43° parallelo e questo include anche la zona sotto Firenze, le probabilità che qualche pezzo di satellite atterri sul suolo italiano sono davvero molto basse (nell’ordine di una su qualche migliaia). La speranza di tutti è che atterri come ormai spesso succede in un’area di oceani e deserti.
Sarà anche remoto, ma le compagnie di assicurazione hanno previsto il rischio e l’hanno inserito tra le clausole delle polizze per i corpi di fabbrica. Non solo: nell’elenco di quelli che in genere si definiscono rischi generali sono compresi oltre all’incendio, il bang sonico, la caduta di aeromobili, la caduta di satelliti artificiali, associata addirittura alla caduta di meteoriti.
Se il satellite dovesse cadere sull’Italia e dovesse colpire un edificio, un capannone, un’auto o una persona, che cosa succederebbe? Chi risarcirebbe il danno subito?
Ci sono addirittura polizze che prevedono la copertura non solo per la caduta di interi satelliti (cosa decisamente improbabile, visto che entrando nell’atmosfera, questi tendono a disintegrarsi) ma anche di “parti o cose da questi trasportate”.

La stessa garanzia la troviamo nella stragrande maggioranza delle polizze per le assicurazioni degli immobili industriali e commerciali. La caduta di satelliti è quasi sempre prevista. Importante fare un controllo preventivo per non avere sorprese dopo.

L’unica accortezza per ottenere il risarcimento è riuscire a dimostrare che il pezzo di ferro o lamiera caduto sul tetto del capannone sia proprio di un oggetto arrivato dritto dritto dallo spazio, ma la risonanza sui media sarebbe così dirompente che, se fosse vero, sarebbe davvero difficile non riuscire a provarlo.
L’unico caso in cui si potrebbe avere delle difficoltà ad ottenere il risarcimento è in caso l’assicurazione sia legata ad un mutuo. In quel caso è possibile che il rischio satellite non sia previsto. Meglio leggere le clausole con attenzione.

In caso di coinvolgimento delle nostre auto
Se temiamo che il pezzo di satellite possa finire sulle nostre auto allora è necessaria maggiore accortezza. Dal 2011, anno in cui si è prospettato un evento simile sull’Italia, alcune compagnie hanno inserito tra i rischi accessori Ard - Assicurazione rischi diversi, (il classico Furto e Incendio per intenderci), i danni causati dalla caduta di satelliti.
Il più delle volte nella voce incendio la caduta di un satellite non è tra le cosiddette "esclusioni", cioè gli eventi che di sicuro non vengono risarciti, ma questo potrebbe non essere sufficiente. Massima tranquillità in caso di polizza Kasko. O con la copertura di tutela legale potete sempre farvi aiutare a rivalervi sul proprietario del Satellite. In questo caso la Repubblica Cinese.