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Italiani in vacanza, boom dei pernottamenti

Aumento annuo del 7,7%. Secondo l’Istat, nel 2017 ci sono stati 1,3 milioni di viaggi di piacere in più rispetto al 2016. Crolla tuttavia il numero di viaggi di lavoro, che tocca il livello più basso dal 2007. Tra i mezzi di trasporto, si riduce il dominio dell’auto

Si viaggia per piacere, sempre meno per lavoro. La tendenza è stata registrata dall’Istat che nel 2017 rileva che il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia pari a 66,34 milioni, per un totale di circa 383 milioni di pernottamenti (+7,7%). La crescita rispetto al 2016 è il risultato di un aumento dei viaggi per vacanza, 1,3 milioni in più, e un crollo dei viaggi di lavoro (-15,6%, un milione in meno rispetto all’anno precedente); per i viaggi di lavoro si tratta del livello più basso dal 2007. La spinta principale al settore viene dalle vacanze di oltre quattro notti, che crescono del 9,1%, mentre le vacanze brevi sono stabili. Nel 2017 cresce anche il numero di turisti: in media, in un trimestre, ha viaggiato il 21,8% dei residenti, con un aumento di 2,6 punti percentuali rispetto al 2016.

Prenotazioni, internet spazza via le agenzie

Il 55,7% dei viaggi è prenotato direttamente. Cresce il peso di internet, che segna un incremento di oltre cinque punti percentuali rispetto al 2016. Nel dettaglio, si utilizza la rete per organizzare il 44% delle vacanze lunghe e il 55% dei viaggi di lavoro. Considerevole la quota di viaggi che avviene senza una prenotazione: il 36,6%, più di un viaggio su tre. Stabilmente marginale il ruolo di agenzie e tour operator, a cui ormai restano le briciole: meno di un viaggio su 13 viene prenotato attraverso il canale tradizionale: il 7,4%. Per quanto riguarda la scelta dell’alloggio, per l’Istat la situazione è solo leggermente mutata rispetto al 2016, in favore degli alloggi collettivi (alberghi e altre strutture ricettive). Prevale ancora la scelta di alloggi privati (il 54,3% dei viaggi), in particolare le abitazioni di parenti e amici si confermano la tipologia più utilizzata per le vacanze (35,3% dei viaggi e 40,1% dei pernottamenti).

Mezzi di trasporto, si riduce il dominio dell’auto
Il 61,4% dei viaggi è fatto a bordo di un’automobile. Una leadership apparentemente incontrastata, visto che l’aereo, il secondo mezzo più utilizzato, segue con il 18,6% dei viaggi, mentre il treno si ferma al 9,8% (in calo rispetto al 10,3% del 2016). Tuttavia, dai dati Istat emerge un ridimensionamento dell’auto rispetto al 64,2% dei viaggi nell’anno precedente, che viene ripartita soprattutto tra l’aereo (+2,5 punti percentuali) e il pullman (+1,7 punti percentuali). L’auto viene scelta soprattutto per i viaggi brevi (il 66,3%).

Agli italiani piace... l’Italia
L'81% dei viaggi fatti dagli italiani ha come destinazione il Bel paese, ma nel 2016 si toccava l’82,8%. Meno di una vacanza su cinque (il 19%) è effettuata all’estero, con un netto predominio dei paesi dell’Unione Europea che occupano il 13,4% del totale dei viaggi, con preferenza per Spagna e Francia, e un ulteriore 2,9% occupato dagli altri paesi europei. Di conseguenza, solo il 2,6% dei viaggi ha come destinazione il resto del mondo (con una netta prevalenza degli Stati Uniti), con un calo di ben 1,2 punti percentuali sul 2016. Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto e Lombardia restano le cinque regioni italiane più visitate, mentre al sesto posto si affaccia, dopo dieci anni, la Campania che, dopo dieci anni, si colloca nuovamente tra le regioni preferite dai residenti, soprattutto per vacanza, sia breve sia lunga e quasi in ogni periodo dell’anno. Tra le regioni preferite per le vacanze più lunghe, in estate gli italiani preferiscono l’Emilia-Romagna (il 13,6% dei viaggi) e la Puglia (il 12,4%). In inverno e autunno è invece il Trentino-Alto Adige a catalizzare gli interessi dei viaggiatori italiani (14% e 12,4%). In primavera, vince la Campania, con quasi un viaggio su cinque (il 18,6%). Il Nord segna un netto calo (-17,4%), ma resta l’area più attrattiva con il 36,3% dei viaggi. Al contrario, cresce nettamente il Mezzogiorno, con un +23,9% annuo.