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Pagamenti, il contante piace ancora

Il cash è lo strumento più utilizzato nei punti vendita fisici, anche se la sua quota è diminuita rispetto al 2016: il valore rappresenta il 58% del totale, era al 68% nel 2016. Il 32% delle transazioni è effettuato con carte e il 10% con altri strumenti digitali. Ma la pandemia sta cambiando le cose

Il contante non muore mai, ma non sta tanto bene. Carte di credito, home banking, Pos, pagamenti digitali non riescono ancora a scalzare la diffusione della banconota e della moneta, che rimane lo strumento di pagamento più utilizzato nei punti vendita fisici, ma che comincia a mostrare segni di cedimento. 

Lo certifica un recente rapporto di Bankitalia che descrive l’uso del contante e degli altri metodi di pagamento in Italia, utilizzando i dati dell’indagine Study on the payment attitudes of consumers in the Euro area, condotta dalla Banca centrale europea, integrandola con lo studio condotto nel luglio 2020 per misurare l’impatto della pandemia sulle abitudini di pagamento. Ed è stata proprio la pandemia di Covid-19 a favorire un graduale ridimensionamento del ruolo del contante, limitato già in alcune transazioni, come i pagamenti a distanza e quelli ricorrenti. 

Il contante è utilizzato maggiormente al centro e al sud del Paese, dalle donne, dai giovani e dai redditi più bassi; anche i lavoratori autonomi, gli studenti e i disoccupati tendono a fare un uso più intensivo del contante. Per contro, le persone con livelli d’istruzione più elevati, le persone con redditi medio-alti, gli impiegati e i pensionati fanno un maggiore ricorso a strumenti di pagamenti alternativi, su tutti le carte di pagamento, che sono il principale strumento cashless. 

I piccoli importi sono pagati in contanti 

Nel dettaglio della ricerca, come anticipato, il contante è lo strumento di pagamento più utilizzato nei punti vendita fisici, anche se la sua quota è diminuita rispetto al 2016: il valore dei pagamenti in contanti rappresenta il 58% del totale, era al 68% nel 2016. Il 32% delle transazioni è effettuato con carte (29% nel 2016) e il 10% con altri strumenti digitali (3% nel 2016). Il contante è utilizzato principalmente per operazioni di importo esiguo: il valore medio per transazione è di 16,18 euro, mentre quello delle carte è 45,24 euro. 

Gli strumenti alternativi sono poco utilizzati nelle transazioni tra individui (da persona a persona), dove il contante resta lo strumento dominante. L’utilizzo della tecnologia contactless rappresenta il 54,6% del volume delle transazioni con carte di pagamento e il 46,1% del valore. 

Le carte vincono sulla distanza 

Circa la metà degli intervistati ha affermato che, potendo scegliere liberamente, preferirebbe utilizzare strumenti alternativi al contante, mentre solo un quarto ha espresso una preferenza per i soldi cash. “La differenza tra l’uso effettivo e le preferenze dichiarate – spiegano gli analisti – può dipendere da fattori legati alla fornitura, in particolare dall’accettazione di strumenti alternativi da parte dei commercianti”. Gli intervistati hanno segnalato che nel 40% delle transazioni in contanti, questo era l’unico strumento accettato nel punto vendita fisico. 

Per gli acquisti a distanza, invece, i metodi più utilizzati sono le carte (54,4% e 59%, rispettivamente in volume e valore) e il servizio PayPal (27,2% e 22,6%, sempre in volume e valore). 

Per quanto riguarda il pagamento di bollette o spese ricorrenti (utenze, mutui, abbonamenti), l’incidenza dei vari strumenti di pagamento è sostanzialmente simile sia in termini di volume sia di valore delle transazioni, sebbene il contante sia utilizzato principalmente dagli intervistati dalle regioni del Sud Italia. 

Covid-19: la paura del contagio corre sulle banconote 

Per quanto riguarda, infine, le risposte al sondaggio sulla correlazione con la pandemia, queste suggeriscono un’ulteriore riduzione dell’uso del contante presso il punto vendita fisico. Circa il 32% degli intervistati ha affermato di pagare meno frequentemente in contanti, mentre il 27% utilizza maggiormente le carte per i pagamenti. Di coloro che hanno utilizzato meno contanti durante la pandemia, il 94% prevede di continuare questa abitudine in futuro. 

Le ragioni del maggiore utilizzo delle carte risiedono nella comodità (48%) e nella percezione di un minor rischio di infezione rispetto alle banconote (27%) o attraverso il contatto umano alla cassa (21%).