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Consumi: i livelli pre-pandemia rimangono lontani (-22%)

Segnali contrastanti arrivano dall’andamento dei consumi elaborato da Confimprese EY: i dati rispetto al 2020 migliorano, ma la strada per la ripresa sembra essere ancora lunga

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food di Confimprese-EY ha messo a confronto i dati di luglio 2021 rispetto a quelli di 2019 e 2020. Luglio 2021 mette a segno un +8% rispetto allo stesso mese del 2020, ma non riesce a recuperare rispetto ai consumi rilevati a luglio 2019 (-22%). A questo si aggiunge che il confronto dei primi 7 mesi dell’anno in corso mostra livelli simili a quelli del 2020 (+3%) mentre permane ancora una netta distanza rispetto ai primi 7 mesi del 2019 (-40%).
L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato ha voluto tracciare una linea spartiacque tra il 2019 e il 2020 e sottolineare la differenza del livello dei consumi nei due anni presi in considerazione. Pur essendoci un quadro in miglioramento rispetto al mese di luglio 2020 sostenuto da un sistema Paese che inizia a dare segni di ripresa, tuttavia la strada verso la ripresa sembra essere ancora lunga.

I settori in maggiore sofferenza
Mettendo a confronto i consumi del 2021 con quelli del 2019, è il segno meno a caratterizzare tutti i settori merceologici analizzati dall’Osservatorio di Confimprese-EY.
Il comparto in maggiore sofferenza risulta essere quello dell’abbigliamento/accessori con -27%. In parziale miglioramento troviamo la ristorazione, che nonostante il periodo estivo e la voglia di socialità non è riuscita a recuperare i dati disastrosi dei mesi precedenti dovuti dalle chiusure forzate, e segna un -19%. Il non food si attesta invece sul -7%.
Prendendo in esame i canali di acquisto, il Travel è quello che continua a soffrire le maggiori conseguenze della pandemia con -53%. Seguono i centri commerciali in flessione a -23% (erano a -18% nel mese di giugno vs giugno 2019) e gli outlet a -17%. Dato negativo anche per le vie dello shopping (high street) che si ferma sul -28%.
Quanto alle aree geografiche, il dato peggiore lo riporta il Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) che segna -25%, seguito dal Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) con -23% e il Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) -22%. Segue a breve distanza l’area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) che rimane sotto di un quinto (-19%).

Segnali si un’inversione di tendenza
Segnali di parziale recupero si hanno invece se si considera l’andamento del 2020, anno di inizio della pandemia.
La ristorazione riprende quota e, complice il periodo estivo che invita ai consumi fuori casa e l’ampliamento/allestimento di spazi esterni e dehor, mette a segno una crescita del +26%. Cifre decisamente più contenute pari a +4% per abbigliamento/accessori che, nonostante la partenza dei saldi con un mese di anticipo rispetto al 2020 non hanno dato i risultati sperati. Anche il non food registra una crescita più contenuta rispetto ai mesi precedenti e chiude a +4%.
Tra i canali di vendita, da segnalare l’inversione di tendenza del travel che, per la prima volta dall’inizio della pandemia (marzo 2020) chiude luglio 2021 in positivo: +13%, segno che gli italiani grazie anche alla campagna vaccinale, iniziano nuovamente a frequentare stazioni e aeroporti. I centri commerciali recuperano e chiudono a +11%, migliorano gli outlet a +16%, segno che gli italiani continuano a preferire una sosta nei grandi centri degli sconti. Le high street si fermano a +6%: è evidente che le città non si sono ripopolate, forse influenzate dallo smart working estivo.

Quanto alle aree geografiche, sono in significativo miglioramento. A partire dal Nord-Est +14%, seguito dal Centro +10%, dal Nord-Ovest +9%. Fanalino di coda il Sud +3%, che, nonostante il periodo estivo e il conseguente maggiore afflusso turistico, paga il numero minore di vaccinati.

L’analisi territoriale

Nel mese di luglio 2021 vs luglio 2020 la Sicilia segna il trend peggiore, seppure in positivo, chiudendo a -4%, seguita da Calabria -3%, e Marche +2%. Seguono Liguria +5%, Piemonte +6%, Puglia e Sardegna +7%, Friuli-Venezia Giulia +8%, Campania +9%. In maggiore ripresa troviamo il Lazio e l’Umbria, che segnano +10%, ma anche Lombardia +11%, Trentino-Alto Adige +12%, Toscana +13%, Emilia-Romagna +15%, Veneto +16% e l’Abruzzo, con il trend migliore, +17%.

Nell’analisi per città nel periodo luglio 2021 vs luglio 2020 solamente nelle città di Napoli e Palermo si rilevano risultati caratterizzati dal segno negativo, rispettivamente con -10% e -3%. Tra le principali città del Paese che registrano dati incoraggianti e dal segno positivo troviamo Torino +6%, Roma +10%, Genova +11% e Bologna +13%. Sul podio nello stesso arco temporale spiccano Milano +14%, Firenze +20% e medaglia d’oro per Venezia con +25% che recupera in parte il tracollo dell’anno scorso.