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Scuola e lavoro, tale padre tale figlio...

Rappresentazione drammatica del percorso formativo e professionale dei giovani. Uno studio Censis-Eudaimon rivela che la società italiana è bloccata: esiste un’elevata coincidenza tra i percorsi scolastici e professionali dei genitori e quello dei figli e la scuola non aiuta a orientare i giovani. Come cambia il ruolo delle imprese e dei servizi di welfare aziendale

Lo studio Censis commissionato da Eudaimon, società specializzata in welfare aziendale, ha rivelato che il 54,3% dei giovani di età compresa tra 25 e 34 anni non ha conseguito alcuna progressione nei livelli di istruzione rispetto a quelli dei propri genitori. Tra le persone laureate che hanno figli, il 60,5% ha figli laureati, la quota scende al 34,8% tra i diplomati e al 10,6% tra chi ha al massimo la licenza media.
“A disegnare i percorsi scolastici e formativi risultano essere infatti, in prima battuta, il voto e il tipo di scuola superiore prescelta, percorsi di studio precostituiti, facilmente prevedibili, quasi obbligati. La rigidità nella scuola finisce per definire in modo acritico i percorsi di istruzione e formativi dei giovani: di fatto il voto incarna quel che un ragazzo è e quel che sarà, nel percorso scolastico” è questa l’analisi dei ricercatori del Censis.
All’interno di questo quadro non si può non rilevare la pericolosa tendenza a depersonalizzare l’orientamento, troppo poco attento alla valutazione delle propensioni e degli interessi personali, e quindi esito di una ridotta attenzione alla comprensione della particolarità dei ragazzi. 


Orientamento scolastico da rivedere
In Italia, negli ultimi anni, alcuni studi hanno registrato lo 0,8% di abbandono tra coloro che frequentavano la scuola secondaria di I grado, in corso d’anno o nel passaggio fra un anno e l’altro; nella scuola di II grado è del 4,3%, molto elevato nel primo anno di corso (7%): più contenuto si è registrato per i licei che hanno presentato mediamente una percentuale del 2,1%, 4,8% per gli istituti tecnici e 8,7% per gli istituti professionali; più del 20% degli studenti ha lasciato l’Università dopo un solo anno di corso, percentuale che s’incrementa notevolmente, negli anni successivi al primo e solo il 22,3% dei giovani tra i 25 e i 34 anni porta a compimento gli studi accademici; circa il 35%dei lavoratori è occupato in un settore non correlato ai propri studi (Fonti: Istat, IlSole24Ore, Miur, Anvur, Almalaurea, Eurostat).
L’orientamento scolastico in questo quadro mostra tutti i suoi limiti e diventa pura informazione, mai formazione e investimento sulle attitudini, abilità, passioni, interessi, potenzialità individuali.
Diventa quindi urgente un orientamento scolastico non fondato su una applicazione asettica di tecniche, ma su una attenta valutazione di capacità, aspettative, competenze, talenti che molto spesso sono asimmetrici rispetto alla metrica della valutazione e dell’organizzazione per materie delle scuole. 


Il ruolo delle imprese nell’orientare i giovani
“Per uscire da questa ‘trappola per i giovani’, come la definisce il Censis, un ruolo importante possono giocarlo le imprese, mettendo a disposizione dei figli dei loro collaboratori strumenti e percorsi dedicati all’orientamento” suggerisce Alberto Perfumo, amministratore delegato di Eudaimon.
Diventano quindi necessarie soluzioni che stimolino il confronto, che rafforzino la consapevolezza delle potenzialità di ognuno e, in definitiva, aiutino a fare scelte informate. Soluzioni che le imprese più virtuose possono estendere al di fuori dei propri uffici e stabilimenti, aprendo ai ragazzi tutti i territori in cui operano, collaborando e sostenendo progetti di alternanza scuola-lavoro.

Il servizio di welfare aziendale che aiuta ad orientare
Eudaimon, società leader nel welfare aziendale, ha da poco lanciato il nuovo servizio chiamato On The Road - In viaggio verso la scuola e il lavoro: un percorso di orientamento per i figli dei lavoratori, che ha l’obiettivo di rendere la persona autonoma nel processo di conoscenza di sé e delle proprie caratteristiche peculiari, sviluppando una maggiore consapevolezza sulle scelte future formative o professionali.
On The Road vuole essere la risposta che il welfare aziendale può dare a un forte bisogno contemporaneo: comprende componenti digitali, fruibili dai ragazzi sul web e dedicati alla verifica delle loro competenze e inclinazioni, aule fisiche e virtuali, e sessioni one-to-one con orientatori esperti.