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Frontex: “Resta alta la minaccia terrorismo”

Il direttore Fabrice Leggeri, sentito al Parlamento Europeo, ha parlato di flussi migratori non intercettati da Algeria e Tunisia che “pongono preoccupazioni sulla sicurezza”

Resta alta l’attenzione sul fronte del terrorismo. Secondo Fabrice Leggeri, direttore dell’agenzia europea Frontex, la minaccia terroristica “non è diminuita e dobbiamo essere certi che non vi siano attraversamenti delle frontiere dell’Ue non intercettati, perché questo va a scapito della sicurezza europea”. Cosa che sarebbe già avvenuta in passato: parlando al Parlamento Europeo dell’operazione Themis, Leggeri ha menzionato movimenti sospetti rilevati dai velivoli dell’agenzia, flussi non intercettati da Algeria e Tunisia “che pongono preoccupazioni sulla sicurezza”. E su cui, ha assicurato, l’agenzia sta lavorando. "Se sottovalutassimo la minaccia terroristica – ha aggiunto – ne andrebbe della sicurezza europea".
Gli sbarchi in Italia stanno diminuendo, mentre si registra “una crescita vertiginosa” dei flussi verso la Spagna. Un’evidenza, quest’ultima, che testimonia uno slittamento delle tradizionali rotte migratorie del Mediterraneo e che, secondo Leggeri, potrà associarsi nel prossimo futuro a una riduzione (o almeno una stabilizzazione) degli arrivi dalla Libia. Dall’inizio dell’anno, a tal proposito, su seimila migranti irregolari intercettati sulla rotta del Mediterraneo centrale, “soltanto il 71% è partito dalla Libia, rispetto al 95% del 2017”. Per contro, le partenze dalla Tunisia sono arrivate al 20% del totale in questi primi mesi del 2018.
Infine, spazio per quello che Leggeri definisce un paradosso: a fronte del calo degli arrivi, il numero di richieste di asilo è aumentato nei paesi dell’Unione Europea. "E' una sorta di paradosso, stiamo lavorando per capire cosa ci sia dietro", ha affermato. Il fenomeno potrebbe essere dovuto a un mix di fattori: "Queste persone erano già presenti nell’Unione Europea: alcune domande riguardano persone che si sono spostate da un Paese ad un altro e non tutti i passaggi irregolari alla frontiera vengono ancora rilevati".