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Consolidare la pensione di scorta

Umberto Bellini, vice presidente di Confcommercio, chiama in causa pubblico e privato

In crescita, ma non abbastanza. Secondo Umberto Bellini, vice presidente di Confcommercio, si può (e si deve) fare di più per consolidare la pensione complementare. Intervenuto all’evento di presentazione di Investitori istituzionali: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2016, pubblicazione a cura del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali, Bellini ha esordito prendendo atto di una crescita che è in corso. Si tratta di un tema strategico – ha commentato – che ha assunto un crescente importanza con la crisi economica e l’arretramento del welfare pubblico”.
Eppure, la strada da percorrere resta ancora lunga. “Solo il 25% della popolazione è iscritta a forme di previdenza complementare”, ha aggiunto. Un tema, quella della pensione di scorta, che appare forse troppo distante e complesso al consumatore medio, con i consumatori che sono spesso “costretti a prendere decisioni argomenti che non conoscono”. 

La crisi del welfare pubblico, conclamata dal continuo innalzamento dell’età pensionabile e dalla progressiva erosione dei vitalizi, richiede pertanto un cambio di passo sul fronte della previdenza complementare. E secondo Bellini, a tal proposto, sono necessari due interventi. Il primo appello è rivolto al Governo, e riguarda l’adozione di provvedimenti concreti che “consolidano il pilastro complementare e consentano alle imprese del settore di muoversi nella certezza delle norme”. L’altro intervento è, invece, di natura privata: “Gli investitori istituzionali devono concorrere al consolidamento del pilastro previdenziale, favorendo la diffusione delle soluzioni e, conseguentemente, la crescita del settore”.