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Nel 2016 è calato il numero delle vittime di attentati

È quanto emerge dall’ultimo Indice globale del terrorismo dello Iep. La maggior parte degli attacchi sono stati registrati in Iraq. Francia prima tra i Paesi europei

Nonostante le allerte e a dispetto di un certo clima di paura, nel mondo le morti per terrorismo sono in diminuzione. Secondo i dati presentanti nell’ultimo rapporto dell’Istituto per l’Economia e la Pace (Iep) che contiene l’Indice Globale del Terrorismo (Igt) 2017, il 2016 è il secondo anno consecutivo in cui si registra un calo delle vittime di attentati. Ciò è dovuto in misura considerevole alla diminuzione (-33%) delle vittime mortali in Siria, Pakistan, Afghanistan e Nigeria. Lo Iep rileva che nel 2016 sono stati registrati 25.673 morti in attentati terroristici in tutto il mondo, il 13% in meno rispetto al 2015, e molto meno rispetto al 2014 (un anno particolarmente sanguinoso) quando si sono contate 32.685 vittime di attentati. Come ha sottolineato il direttore di ricerca dello Iep, Daniel Hyslop, “stiamo osservando una tendenza enormemente positiva a livello globale. Crediamo che sia un potenziale punto di svolta nella lotta contro il terrorismo”.
Il rapporto ha anche rilevato che, sebbene il numero mondiale di morti di attentati sia diminuito nel 2016, ci sono ancora tendenze preoccupanti, poiché più Paesi che in qualsiasi altro momento, negli ultimi 17 anni, hanno subito almeno un decesso causato dal terrorismo.


Una triste classifica guidata dall’Iraq

In totale sono 77 i Paesi che hanno subito almeno un decesso causato dal terrorismo: molti di più rispetto ai 65 del 2016. Ciò ha fatto sì che il punteggio complessivo dell’indice Igt che misura l’impatto del terrorismo sia peggiorato del 4% rispetto al 2015.
Nel ranking Igt il primo posto è occupato dall’Iraq; seguono: Afghanistan, Nigeria, Siria, Pakistan, Yemen, Somalia, India, Turchia e Libia. Il primo Paese europeo della classifica è la Francia, al 23° posto. Gli Stati Uniti occupano la casella numero 32, un posto sotto la Cina e uno sopra la Russia, mentre l’Italia figura nella 69° posizione.
I primi 10 episodi più sanguinosi registrati dal rapporto sono avvenuti per lo più in Iraq (7 su 10), poi in Siria, Afghanistan e Sud Sudan. Il primo attentato europeo presente in questa triste classifica è quello avvenuto il 14 luglio 2016 a Nizza, in Francia, dove un camion ha travolto la folla che passeggiava sulla promenade des anglais provocando 87 vittime. 


Isis vicino alla sconfitta, ma la situazione resta fluida

Il più grande calo dell’impatto del terrorismo è stato registrato in Nigeria, dove le morti attribuite al gruppo Boko Haram sono diminuite dell’80% nel 2016 rispetto al 2015, mentre l’Iraq, come già evidenziato, è l’unico dei cinque paesi più colpiti dove è peggiorato la situazione, a causa dell'impatto dello Stato islamico. Proprio l’Isis è il gruppo terroristico che ha ucciso più persone nel 2016 è il sedicente Stato Islamico: con oltre 9.000 vittime, l’Isis ha fatto registrare un incremento del 50% rispetto al 2015. Secondo il rapporto, la maggior parte delle vittime dell’Isis si sono registrate in Iraq, ma sono aumentati anche i Paesi in cui l’Isis ha compiuto attacchi terroristici, arrivando a 15 Stati colpiti: quattro in più rispetto all’anno precedente.

Nonostante lo Stato Islamico sia ormai prossimo alla sua completa sconfitta militare, la ricerca sottolinea che la situazione in Iraq “continua ad essere molto fluida”, quindi è difficile prevedere se i dati del prossimo anno rifletteranno una diminuzione del numero di vittime di attacchi terroristici nel Paese. “In Europa e negli Stati Uniti, vi è una tendenza al rialzo degli attacchi che coinvolgono auto, camion e coltelli, il che è motivo di preoccupazione, dato che tali attacchi di solito sono diretti contro i civili”, ha sottolineato Hyslop. Gli attacchi contro i civili sono aumentati del 17% a livello globale nell'ultimo anno, mentre nell’area Ocse gli attacchi commessi da un singolo individuo sono passati da uno solo nel 2008 a 56 nel 2016.