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Una Pasqua blindata?

Tre operazioni in pochi giorni, proclami jihadisti raddoppiati secondo i reparti antiterrorismo delle Forze dell’Ordine: per il ministro Marco Minniti la minaccia non è mai stata così forte in Italia. E annuncia controlli rafforzati per le imminenti festività

La Pasqua si avvicina. E, come ormai da tradizione da qualche anno a questa parte, sale l’allerta su possibili attacchi jihadisti. Un’allerta quanto mai attuale, visto che cade proprio in un momento in cui il terrorismo di matrice islamica è tornato prepotentemente alla ribalta delle cronache nazionali.
Tre operazioni in pochi giorni, avvenute a Foggia, Torino e Latina. E tutte concluse con il fermo di soggetti ritenuti legati alla rete del terrorismo islamico. Potenziali terroristi, forse foreign fighters, megafoni della propaganda jihadista, reclutatori di nuovi adepti per la causa dello Stato Islamico. Persino un caso di indottrinamento di bambini e adolescenti, fatto con materiali prodotti direttamente dall’Isis che venivano scaricati online. "Vi invito a combattere i miscredenti, con le vostre spade tagliate le loro teste, con le vostre cinture esplosive fate saltare in aria le loro teste. Occorre rompere i crani dei miscredenti e bere il loro sangue per ottenere la vittoria", avrebbe detto l’indagato, un 59enne di origine egiziana, ai bambini che si riunivano due volte a settimana nei locali dell’associazione culturale Al Dawa di Foggia.
Gli arresti di questi giorni confermano una realtà difficile da smentire: la minaccia terroristica resta alta. "Stava studiando come preparare il camion per compiere un attentato, siamo intervenuti in tempo", ha riferito il questore di Torino Franco Messina nel commentare l’operazione che ha portato all’arresto di Elmahdi Halili. “Si informava sull'utilizzo del coltello, su dove e in che modo colpire”, ha aggiunto. E ancora, nel corso di un’operazione che ha toccato varie città della Penisola, gli uomini della Ucigos hanno fermato a Latina cinque persone accusate di addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale, oltre che di associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di documenti e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Stando ai risultati dell’indagine, gli arrestati sarebbero tutti riconducibili alla rete di Anis Amri, il tunisino autore della strage al mercatino di Natale di Berlino che rimase poi vittima di uno scontro a fuoco con la polizia, il 23 dicembre 2016, nei pressi della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni a Milano.
Storie a cui poi si legano i numeri, come quelli recentemente diffusi dai reparti antiterrorismo delle Forze dell’Ordine: dall’inizio del 2018 sono raddoppiati, rispetto a quanto registrato lo scorso anno, i messaggi sul web che invitano a colpire l’Italia. Proclami spesso redatti in un italiano perfetto, così come in italiano erano i sermoni che il “cattivo maestro” propinava ai bambini dell’associazione culturale di Foggia.
Insomma, la minaccia è evidente. E trova conferma, dopo quanto riferito nella relazione annuale dell’intelligence, anche nelle parole del ministro dell’Interno Marco Minniti: per il vertice del Viminale la minaccia terroristica non è mai stata così forte in Italia. "Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l'elemento territoriale del Califfato, dall'altro aumenta la pericolosità dell'altra componente, quella terroristica", ha affermato il vertice del Viminale in una recente intervista. Che poi ha rilanciato, in un successivo colloquio, sottolineando come “in rete è ripresa con forza la propaganda dell’Isis e invita a guardare Roma come obiettivo fortemente simbolico della campagna del terrore”.
È in quest’ottica che va letto l’annunciato rafforzamento dei controlli per le imminenti celebrazioni pasquali. Il ministro Minniti, a tal proposito, ha presieduto una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo chiedendo un “ulteriore rafforzamento dei controlli” nelle aree di maggiore afflusso di persone, “nonché verso i luoghi che registrano particolare affluenza di visitatori anche in vista delle festività pasquali”. A Roma, in vista di giornate dell’alto valore simbolico, è stato predisposto l’utilizzo di 10mila agenti sulla strada per garantire la sicurezza degli eventi religiosi.