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Fondi pensione, aumentano gli iscritti

Secondo i numeri della Covip, le adesioni sfondano il muro degli otto milioni

Ancora in aumento, oltre la soglia psicologica di otto milioni. Stando agli ultimi numeri diffusi dalla Covip, a fine 2017 gli iscritti a forme di previdenza complementare si attestano a quota 8,341 milioni, segnando un rialzo, al netto delle uscite, di 554mila unità su base annua (+7,1%).
Un dato che non esclude le duplicazioni, ossia la contestuale iscrizione a più forme di previdenza complementare. E che, si legge in una nota della Commissione, appare in parte giustificato dal “meccanismo di adesione contrattuale in quattro fondi (il fondo rivolto ai lavoratori del settore autostrade, il fondo destinato ai dipendenti delle aziende del gruppo Ferrovie dello Stato, il fondo con destinatari gli autoferrotranvieri e, con modalità peculiari, il fondo territoriale del Veneto) e dall’entrata a regime dell’adesione contrattuale per i lavoratori del settore edile”. Un’evidenza che tuttavia non sminuisce la crescita del settore, visto che la performance rimane positiva “anche senza considerare i fondi interessati alle adesioni contrattuali”.
Il patrimonio del settore ammonta a 160,7 miliardi di euro, escludendo le variazioni nel periodo dei fondi pensione preesistenti e dei pip di nuova generazione. Numeri in crescita, soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti nuovi Pip (+16,4%), fondi aperti (+12%) e fondi negoziali (+7,7%). Ma che restano lontani da un contesto internazionale abituato a muoversi su altri livelli.
I rendimenti aggregati per l’anno appena concluso, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, si sono mossi in territorio positivo per tutte le forme di previdenza. Fondi aperti e fondi negoziali hanno reso in media, rispettivamente, il 2,6% e il 3,3%, mentre più in basso, al 2,2%, si ferma il rendimento dei nuovi Pip di ramo III. Alti e bassi, comunque superiori a un Tfr che, spiega la nota, “si è rivalutato, al netto dell’imposta sostitutiva, dell’1,7%”.