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L’economia globale meglio del previsto

L’aggiornamento del World Economic Outlook presenta le stime, rivedendo al rialzo la media del Pil mondiale. L’Italia nel 2020 passa da un -12,8% a un -10,6%. I dati, però, non considerano gli effetti della seconda ondata della pandemia attualmente in corso

L’economia globale sta provando a risalire dalle profondità alle quali era precipitata durante la prima ondata della pandemia da Covid-19, lo scorso marzo-aprile. Purtroppo, però, come sappiamo bene, il virus continua a diffondersi e molti Paesi hanno rallentato la riapertura e alcuni stanno ripristinando lockdown parziali. Sebbene la ripresa in Cina sia stata più rapida del previsto, la lunga ascesa dell’economia globale ai livelli di attività pre-pandemici rimane incerta e soggetta a battute d’arresto. Il World Economic Outlook (Weo) dell’Fmi, uscito pochi giorni fa, ha confermato le previsioni peggiori, cioè quelle legate a una seconda ondata, che tutti speravano di non dover vivere. Dallo scorso giugno, le cose sono molto diverse ma già allora si capiva quanto sarà difficile riaccendere l’attività economica, nonostante la pandemia sembrasse (allora) rifluire. 

Pil al ribasso nel 2021

A livello globale, il 2020 si chiuderà con un -4,4% nel 2020, una contrazione meno grave rispetto alle previsioni del World Economic Outlook di giugno. La revisione riflette meglio del previsto i risultati del Pil del secondo trimestre, principalmente nelle economie avanzate, dove l’attività ha cominciato a migliorare, dopo la riduzione dei blocchi, a maggio e giugno. Nel 2021 Fmi prevede una crescita globale al 5,2%, peggiorativa rispetto al giugno scorso. Le proiezioni di crescita implicano comunque ampi divari di produzione ed elevati tassi di disoccupazione quest’anno e nel 2021, sia nelle economie avanzate sia in quelle emergenti.

Oltre l’emergenza

Per quanto riguarda l’Italia, l’Fmi prevede una contrazione del 10,6%, migliorativa rispetto al -12,8% stimato a giugno, con un rimbalzo pari al 5,2% per l’anno prossimo. Peggio dell’Italia solo la Spagna con -12,8%. Il deficit italiano sarà al 13% e il debito oltre il 162%. In generale tutte le economie dell’Eurozona migliorano leggermente le previsioni e nel suo complesso, il calo sarà dell’8,3%, rispetto al -10,2% previsto a giugno. Al di là di misure d’emergenza per la ripresa immediata delle attività, Fmi esorta i governi a non tralasciare una visione a lungo termine. Inoltre la comunità globale dovrebbe prendere misure urgenti per rafforzare le sue difese contro le calamità naturali e le crisi sanitarie (previste in peggioramento), ad esempio aumentando le scorte di protezioni personali e le forniture mediche essenziali. Finanziare la ricerca, garantire un’adeguata continuità di assistenza ai Paesi con capacità sanitarie limitate, anche attraverso il sostegno di organizzazioni internazionali, restano priorità inderogabili. Insomma, nel piano della seconda ondata che sta bloccando di nuovo tutti, il programma delle cose da fare è vasto: occorrerà trovare il modo e le risorse per farlo.