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Legge di bilancio, contributi a macchia di leopardo

Secondo l’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, è bene che i decisori politici abbiano messo nel mirino i principi dell’Agenda 2030. Ma manca un reale coordinamento, soprattutto per le misure di economia circolare

La legge di bilancio 2020 è più attenta ai temi legati allo sviluppo sostenibile, coerentemente con le nuove linee programmatiche europee e con l’Agenda 2030. Lo sostiene l’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, nel suo rapporto sui provvedimenti del governo. Alcune delle norme inserite nella legge, conferma Asvis, recepiscono delle proposte della stessa alleanza: si va dal legame tra incentivi per Industria 4.0 ed economia circolare al varo di un Green new deal italiano, dall’impegno per la mobilità sostenibile a quello per l’innovazione, dalla lotta alle disuguaglianze di genere all’attenzione ai problemi abitativi e delle periferie. Tuttavia, restano delle difficoltà e alcune misure sono ancora insufficienti. Secondo Asvis manca una concreta tutela della biodiversità, risorse per l’istruzione, la cooperazione allo sviluppo e l’occupazione giovanile.

Significativi miglioramenti (e peggioramenti) 

Nell’ultimo anno si è registrata una forte crescita dell’attenzione ai temi dell’Agenda 2030 nei decisori politici ma anche nella popolazione. Secondo la Fondazione Unipolis, la quota di popolazione che afferma di conoscere l’Agenda è pari al 28,2%, ben sette punti percentuali in più nell’ultimo anno. Anche in una recente ricerca di Eumetra, gli intervistati hanno segnalato le priorità dell’agenda come l’acqua pulita (obiettivo 6), la buona salute (obiettivo 3), le azioni per il clima (obiettivo 13) e l’energia rinnovabile (obiettivo 7). Tuttavia, le questioni sull’uguaglianza di genere (obiettivo 5), la riduzione delle disuguaglianze in generale (obiettivo 10) e l’innovazione (obiettivo 9) sono meno sentite. Il rapporto di Asvis precisa che l’Italia nell’ultimo anno ha mostrato un “significativo miglioramento” per sei obiettivi: povertà, alimentazione e agricoltura sostenibile, sistema energetico, innovazione, modelli sostenibili di produzione e di consumo, qualità di governance, pace, giustizia e istituzioni solide. Per altri cinque obiettivi dell’agenda, l’Italia ha fatto segnare “un leggero avanzamento”: si tratta di salute, disuguaglianze, condizioni delle città, lotta al cambiamento climatico, condizioni degli ecosistemi marini. Due gli obiettivi in “lieve peggioramento”: educazione, condizione economica e occupazionale; mentre ben quattro spiccano per un “significativo peggioramento”: sono uguaglianza di genere, acqua e strutture igienico-sanitarie, condizioni degli ecosistemi terrestri, cooperazione internazionale.

Poche risorse e l’incognita Reddito di cittadinanza 

Il rapporto analizza poi il contributo della legge di bilancio per i singoli obiettivi dell’Agenda 2030. Per esempio, il ruolo principale nella lotta alla povertà è affidato al Reddito di cittadinanza, strumento che però “nella sua formulazione e nelle modalità di realizzazione (specialmente per ciò che concerne l’avviamento al lavoro e i controlli sul diritto al sussidio) continua a sollevare diverse perplessità”, dice Asvis. Risorse limitate per alcune questioni molto rilevanti, come la povertà educativa e minorile, l’accesso ai servizi della salute e all’abitazione. Positive, invece, le misure per il Mezzogiorno, “con un’attenzione alle infrastrutture sociali e al rifinanziamento di alcune misure già esistenti”. Anche per assicurare una sanità più equa, continua la tendenza al maggiore finanziamento del Servizio sanitario nazionale, e significativa, secondo Asvis, è l’abolizione della quota fissa di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, in attesa della revisione generale del sistema dei ticket.

Qualità dell’istruzione: c’è un evidente ritardo 

Assicurare un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti è il quarto obiettivo dell’Agenda 2030, un tema su cui la legge di bilancio, però, non fa nulla. Il testo, si legge nel rapporto, non contiene disposizioni in grado di modificare in profondità un settore in evidente ritardo. Tuttavia, resta positiva l’attenzione ai più piccoli e l’aumento delle risorse a garanzia del diritto allo studio universitario. Mancano, invece, interventi sull’istruzione degli adulti: in questo l’Italia è nettamente in ritardo rispetto ad altri Paesi.

Scarsa coordinazione sul Green new deal 

Una delle novità più rilevanti della legge di bilancio è però il ripristino del finanziamento del Fondo sociale per l’affitto, destinato a chi non ha i requisiti per l’abitazione sociale. Bene la riduzione della cedolare, mentre sono giudicate “molto contenute” le risorse per il Programma per la qualità dell’abitare. Male invece la riduzione delle risorse destinate agli investimenti. Infine, “da valutare favorevolmente” scrive Asvis, sono il Bonus facciate, il rifinanziamento del Bonus cultura per i diciottenni e l’incremento dei fondi destinati alla conservazione e recupero dei beni culturali. “Il Green new deal – conclude il rapporto –, destinato anche all’efficientamento del patrimonio abitativo, dovrebbe essere collegato agli altri interventi di rigenerazione ed essere coordinato alle altre fonti di finanziamento locali attraverso l’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile (peraltro, inserita nel programma di governo), che si rivela sempre più necessaria e urgente”.