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Lo spreco alimentare vale 12 miliardi di euro

Dalla legge Anti-spreco alle iniziative del Terzo Settore e delle imprese: cosa si sta facendo per sensibilizzare le nuove generazioni al consumo sostenibile

Un’alimentazione più sostenibile può contribuire a salvare il Pianeta? A quanto pare si, se ognuno gioca la propria parte, perché solo affrontando insieme lo spreco alimentare si può generare un impatto effettivo e duraturo. È quanto hanno affermato insieme istituzioni, società civile e imprese durante l’incontro “Non sprechiAMO il cibo: per un’alimentazione più sostenibile”, che si è tenuto recentemente a Milano e che ha visto protagonisti i principali attori coinvolti nella lotta contro un modello di alimentazione non più accettabile.
Il dibattito, aperto dall’Onorevole Maria Chiara Gadda, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e promotrice della legge 166/2016 cosiddetta “antispreco”, ha visto la presenza di Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, Andrea Segrè, professore ordinario di Politica Agraria all’Università di Bologna, fondatore di Last Minute Market e della Campagna Spreco Zero, Elena Buscemi, consigliere delegato a Lavoro e Politiche Sociali della Città Metropolitana di Milano, Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus e Giulia Bartezzaghi, direttore Osservatorio Food Sustainability, Politecnico di Milano.

La legge anti-spreco
“La legge 166/2016 ‘antispreco’, prima legge di economia circolare in Italia, offre strumenti e opportunità creando una rete tra enti non profit e imprese, per una gestione efficiente delle eccedenze” è quanto ha dichiarato l’Onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge.
La Lombardia ha dimostrato di essere una regione sensibile ai temi dello spreco alimentare con una crescente attenzione da parte dei cittadini nell’attuare comportamenti virtuosi. La regione più antropizzata d’Italia ha mostrato iniziative all’avanguardia grazie alle realtà del terzo settore e delle imprese che, facendo rete, rendono il recupero molto più efficiente. Anche gli enti locali del territorio si stanno dimostrando attivi sul fronte degli sprechi: Milano, Varese, Bergamo, e alcuni comuni più piccoli hanno inserito lo sconto Tari per chi dona.

Modificare le proprie abitudini di consumo
“L’impegno per lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare e la prevenzione degli sprechi” - spiega l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore Last Minute Market - “passa anche attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi attraverso i dati, perché la svolta culturale, passaggio obbligato per la riduzione dello spreco alimentare domestico (che incide per i due terzi dello spreco complessivo) richiede innanzitutto consapevolezza”.
Ecco quindi i risultati di una ricerca condotta dall’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/SWG che rivela come in Lombardia il cibo si getta meno di una volta al mese per il 50% delle famiglie, dato lievemente migliore rispetto a quello nazionale del 48%. Solo il 4% degli intervistati lombardi dichiara di sprecare cibo più volte nel corso della stessa settimana, contro il 7% del dato nazionale.
Il 31% dei cittadini in Lombardia dichiara inoltre di aver notato significative diminuzioni nelle quantità di cibo sprecato a livello domestico, modificando le proprie abitudini di consumo. Ad esempio, il 69% degli intervistati consiglia di privilegiare il check preventivo sulle quantità di cibo da acquistare, mentre il 62% dichiara di congelare quello che non riesce a mangiare a breve. Infine, il 59% presta attenzione alle quantità impiegate nel momento della preparazione dei pasti.
Fondamentale inoltre sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di non sprecare il cibo: sempre secondo l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/SWG infatti il 33% delle famiglie in Lombardia ritiene centrale il ruolo della scuola nell’educazione alimentare.

Si spreca anche acqua ed energia
Last Minute Market, impresa sociale pionieristica nel recupero delle eccedenze, da dieci anni sensibilizza cittadini, istituzioni, scuole e stakeholders attraverso la campagna Spreco Zero. Con risultati importanti, in Italia: sei anni fa (2014) un italiano su due dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di gettare il cibo quotidianamente.
Molto resta da fare, tuttavia: lo spreco del cibo resta saldamente in testa alla nefasta ‘hit’ degli sprechi anche in Lombardia, per il 63% degli intervistati (contro il 74% del dato nazionale), seguono lo spreco idrico (54%), di energia elettrica (27%), gli sprechi nella mobilità (22%) e legati a energia/gas (21%)”.

Il ruolo del settore privato
Anche il settore privato può giocare un ruolo centrale nell’eliminazione degli sprechi alimentari, motivo per cui aziende come Whirlpool EMEA lavorano non solo nell’innovazione di prodotto, ma anche per promuovere una cultura della sostenibilità, implementando progetti che abbiano una ricaduta concreta sulle comunità in cui operano.
 “Lo spreco alimentare domestico in Italia vale 12 miliardi di euro l’anno (fonte: Diari di Famiglia di Università Bologna Distal, Min. Ambiente, Spreco Zero)” - ha commentato Alessandro Magnoni di Whirlpool Emea - “per questo è necessario che grandi realtà multinazionali come la nostra si impegnino attivamente nella progettazione di strumenti sempre più efficienti dal punto di vista energetico e sensibilizzino al rispetto delle risorse di chi li utilizza. Il cibo è energia per la vita”.

Dal terzo settore alle campagne internazionali
Per rafforzare ulteriormente il proprio impegno nella lotta contro gli sprechi alimentari, Whirlpool EMEA ha rinnovato l’adesione a Spreco Zero, campagna europea di sensibilizzazione per un consumo sostenibile di Last Minute Market, Associazione promotrice della Giornata Nazionale sul tema, in partnership con il Ministero dell’Ambiente. Sempre in questa ottica, prosegue anche questo anno la partnership con la Fondazione Banco Alimentare, grazie alla quale Whirlpool Emea sostiene l’Organizzazione nel recupero delle eccedenze alimentari e nella loro redistribuzione alle strutture caritative. Ma non solo.
Nell’ottica di raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu, è stata annunciata la quarta edizione dell’iniziativa Momenti da non sprecare, progetto ludico-didattico che ha visto coinvolti, nell’ultima edizione del 2019, 1 milione di persone e oltre 1.600 scuole primarie in tutta Italia, Polonia e Slovacchia, per sensibilizzare le nuove generazioni sul valore sociale e ambientale del cibo e sull’importanza di non sprecarlo. Il progetto Momenti da non sprecare è cresciuto ulteriormente nell’anno scolastico 2019-2020, raggiungendo le scuole anche in Regno Unito e ingaggiando così complessivamente 2.500 scuole e 2 milioni di persone in Europa. Numeri destinati a crescere: numeri che ci porteranno nel futuro.