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Alcol, consumo occasionale in aumento

Otto milioni e 600mila consumatori a rischio, ben 68mila persone dipendenti dall’alcol prese in carico dai servizi di sostegno

Come ogni anno si è svolto a Roma il workshop Alcohol Prevention Day 2019, finanziato dal ministero della Salute e organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Società italiana di alcologia (Sia), l’Associazione italiana Club Alcologici Territoriali - Aicat e Eurocare: in questa occasione, sono stati resi noti i dati sui rischi correlati riferiti alla salute e agli incidenti stradali.
Lo stesso Istat ha rilanciato i dati sul consumo di alcol in Italia nel periodo 2008-2018, rilevati tramite l’indagine multiscopo Aspetti della vita quotidiana condotta nel 2018 su un campione di circa 24mila famiglie. 


Consumatori di alcol occasionali in aumento
Secondo l’Istat, nel 2018 il 66,8% della popolazione dagli 11 anni in su ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, percentuale in aumento rispetto al 65,4% del 2017. La percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche è pari al 20,6%, in diminuzione rispetto a quanto osservato dieci anni prima (27,4% nel 2008). In aumento la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 40,6% del 2008 al 46,2% del 2018) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,4% del 2008 al 30,2% del 2018).
La bevanda alcolica maggiormente consumata è il vino (48,1%), seguito dalla birra (27,1%), dai superalcolici (10,3%) e dagli aperitivi, amari e digestivi (5,5%). La distribuzione degli utenti per tipo di bevanda alcolica di uso prevalente è molto variabile regionalmente: il vino è utilizzato in genere più frequentemente al nord mentre la birra e i superalcolici al sud.
Se si considerano le fasce d’età, i dati parlano di 259mila 11-15enni, 552mila 16-17enni e 767mila 18-19enni che hanno consumato almeno una bevanda alcolica nel 2018. Il consumo giornaliero ha coinvolto 4mila 11-15enni, 39mila 16-17enni e 43mila 18-19enni.

Consumo di alcol, minori e over 65 ignorano i rischi
Le stime elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità rivelano che nel 2017 i consumatori a rischio sono il 23,6% uomini e dell’8,8% donne di età superiore a 11 anni, per un totale di oltre 8,6 milioni di persone.
Le fasce di popolazione più a rischio sono dunque quelle degli adolescenti con età compresa tra i 16 e i 17 anni (47,0% i maschi, 34,5% le femmine) che non dovrebbero consumare bevande alcoliche, e dei “giovani anziani” (65-75 anni).
A causa di una carente conoscenza o consapevolezza dei rischi che l’alcol causa alla salute, circa 700mila minorenni e 2,7 milioni di ultra sessantacinquenni sono consumatori a rischio per patologie e problematiche legate all’alcol. Preoccupa il fenomeno del consumo smodato di alcol occasionale, che tocca i più giovani e porta spesso a conseguenze molto gravi.

Dal ricovero in pronto soccorso alla morte per eccesso di alcol
Nel corso del 2017 si sono verificati complessivamente 39.182 accessi in Pronto Soccorso caratterizzati da una diagnosi principale o secondaria attribuibile all’alcol. Di questi il 70% si riferisce ad accessi di maschi e il restante 30% ad accessi di femmine. La distribuzione degli accessi in Pronto Soccorso per triage medico mostra che il 64% degli accessi avviene in codice verde, il 20% in codice giallo, il 13,5% in codice bianco e il 2% in codice rosso.
I dati disponibili più recenti relativi ai decessi totalmente attribuibili all’alcol si riferiscono all’anno 2015. Si evince che in Italia il numero di decessi di persone di età superiore a 15 anni per patologie totalmente attribuibili all’alcol è stato pari a 1.240, di cui 1016 (81,9%) uomini e 224 donne (18,1%); queste percentuali corrispondono a circa 38 decessi per milione di abitanti tra gli uomini e a quasi un decesso per milione tra le donne. Le due patologie che causano il numero maggiore di decessi per entrambi i sessi sono le epatopatie alcoliche e sindromi psicotiche indotte da alcol.

Incidenti stradali, nel 7,8% dei casi un conducente era in stato di ebbrezza
Carabinieri e Polizia Stradale, organi che rilevano circa un terzo del totale degli incidenti stradali con lesioni, hanno reso disponibili i dati riferiti all’anno 2017 sulle contravvenzioni elevate per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti in occasione di incidenti stradali. Da tali dati risulta che, in totale, sono 4.575 gli incidenti stradali per i quali almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti era in stato di ebbrezza e 1.690 sotto l’effetto di stupefacenti, su un totale di 58.583 incidenti. Il 7,8% e 2,9% degli incidenti rilevati dai Carabinieri e dalla Polizia Stradale è correlato dunque, rispettivamente, ad alcol e droga, percentuali in aumento rispetto al 2015 quando erano pari al 7,6% e al 2,3%.