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Doxa, gender equality ancora lontana

La parità di genere ha raggiunto livelli alti in ambito familiare, ma sono ancora troppo bassi quelli riferiti al mondo del lavoro e della politica

Solo il 27% della popolazione mondiale crede che nel proprio Paese uomini e donne siano trattati allo stesso modo. Mentre il 48% ritiene che gli uomini siano favoriti contro un 17% che vede primeggiare le donne. Sono questi alcuni dei dati rilevati dalla ricerca internazionale condotta da Doxa, in collaborazione con Win, il più grande network internazionale di società di ricerca indipendenti, su parità dei sessi, molestie sessuali e violenze di genere (fisiche e psicologiche) condotta in 40 Paesi.

Italia al sesto posto
Secondo la ricerca, a sorpresa i Paesi caratterizzati da una maggiore parità tra uomini e donne sono tutti appartenenti al Sud-Est asiatico: Filippine (61%), Thailandia (59%), Indonesia (57%) e Vietnam (48%). L’Italia si trova al sesto posto tra i Paesi più virtuosi al pari della Corea del Sud con il 37% del campione che riconosce vi sia parità di genere.
I Paesi in cui si rilevano i livelli più bassi di parità dei sessi sono Giappone e Marocco (entrambi con appena l’8%), seguiti da India (14%), Cile, Messico e Spagna (15%) e persino i nostri cugini d’Oltralpe, la Francia (16%).

Il gender gap percepito da uomini e donne
È la famiglia l’ambito in cui la parità dei sessi è stata maggiormente riconosciuta dagli intervistati a livello mondiale (66% dei consensi). Più penalizzato risulta il contesto lavorativo (54%) o, ancora, quello politico (45%).
Va detto che in tutti i campi indagati ci sono differenze significative tra le risposte date dagli uomini e quelle fornite dalle donne. Secondo le donne, infatti, la parità di genere è stata raggiunta in minore misura ovunque e soprattutto sul lavoro e in politica il gender gap si attesta rispettivamente in 10 e in 9 punti percentuali.
In Italia il picco della parità riguarda la sfera familiare (68%). Mentre il dato più negativo per il nostro Paese riguarda l’ambito lavorativo, riconosciuto “paritario” da meno della metà del campione (48%) con uno scarto di 6 punti rispetto alla media internazionale.

Molestie sessuali, un fenomeno non solo femminile
Le molestie sessuali rappresentano un fenomeno di portata maggiore di quanto si possa immaginare in tutti i Paesi del mondo: è quanto emerge dal sondaggio curato da Doxa in collaborazione con Win. Il 16% delle donne nella fascia d’età 18-34 anni, a livello mondiale, dichiara di avere subito molestie sessuali nel corso dell’ultimo anno. Il dato scende all’8% nella fascia d’età 35-54 anni e al 3% oltre i 54 anni. Ma se pensavamo che fosse un fenomeno solo femminile ci sbagliavamo: il 4% degli intervistati uomini a livello mondiale afferma di esserne stato vittima negli ultimi 12 mesi.
Tornando alle donne di 18-34 anni, i dati più preoccupanti si registrano in Messico (43%), in Irlanda (32%) e in Australia (29%). L’Italia sembra invece essere tra i Paesi in cui il fenomeno è contenuto a meno dell’1% sul totale risposte. Al pari di Libano, Vietnam, Thailandia e Indonesia.

Violenza fisica e psicologica
I dati sulla violenza fisica e/o psicologica che emergono dal sondaggio mondiale sono ugualmente allarmanti. Il 15% della popolazione mondiale dichiara di esserne stato vittima nel corso dell’ultimo anno, con un picco del 20% fra le donne di 18-34 anni.
In alcuni Paesi gli atti di violenza subita sono stati riportati addirittura da circa un terzo (e più) degli intervistati: Paraguay (35%), Messico (34%), Cile (31%), Sud Africa (30%) e India (29%). Anche in questo caso l’Italia con il 2% delle risposte affermative sembrerebbe essere insieme a Vietnam (3%), Indonesia (3%), Thailandia (4%) e Corea del Sud (4%) tra i Paesi in cui il fenomeno è più contenuto.