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Terza media, le carenze degli studenti italiani

In Italia, la quota di ragazzi iscritti al terzo anno delle scuole secondarie di primo grado che non raggiungono la sufficienza nelle competenze alfabetiche è il 34,4%, in matematica del 40,1%. E’ quanto emerge dai risultati della prova Invalsi di terza media del 2018 analizzati dall’Istat nel Rapporto Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile 2030 (DSGs 2030).
Molte sono le differenze territoriali, di genere e di provenienza, spesso determinate da fattori che alimentano le disuguaglianze e l’accesso alle opportunità educative. Lo svantaggio dei bambini e dei ragazzi è spesso influenzato dalla situazione socio-economica della famiglia, da fattori come ad esempio la regione di residenza, da disuguaglianza di opportunità che si perpetua di generazione in generazione, in particolari luoghi e in particolari famiglie.

Differenze territoriali e di genere
Le percentuali migliori di studenti con bassi livelli di competenze alfabetiche si registrano in Friuli-Venezia Giulia (24,6%), in Lombardia (25,1%), nelle Marche (25,8%) e in Provincia autonoma di Trento (26,6%). Per le competenze numeriche, la quota degli insufficienti è più bassa in Friuli-Venezia Giulia (24,2%), nella Provincia autonoma di Trento (25,4%), in Veneto (28,3) e in Umbria (28,5). La Campania, con il 50,2% di low performer (che non raggiungono la sufficienza) in lettura, seguita dalla Calabria (50%) e dalla Sicilia (47,5%) sono le regioni dove i livelli di studenti con scarse competenze alfabetiche sono più alti; anche per le competenze numeriche degli studenti di terza media, queste regioni mantengono i livelli più alti di insufficienza, Campania e Calabria con il 60,3% dei ragazzi e Sicilia con il 56,6%.
Rispetto ai maschi, una percentuale più elevata di ragazze si situa al di sotto della sufficienza nelle competenze matematiche (41,7%, contro il 38,5% dei maschi), mentre per la lettura la situazione si inverte: il 38,3% dei ragazzi non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, contro il 30,4% delle ragazze.

L’integrazione degli studenti stranieri nella scuola
Un’evidenza ancora più marcata delle disuguaglianze che si rileva è la forte differenza nelle competenze dei ragazzini nati in Italia da genitori italiani (nativi), rispetto agli stranieri di prima e di seconda generazione (rispettivamente ragazzi nati all’estero da genitori immigrati e ragazzi nati in Italia da genitori immigrati). Il 67,7% dei ragazzi che non sono nati nel nostro paese non raggiungono la sufficienza alfabetica e il 61,3% quella matematica.
Una misura della capacità d’integrazione degli studenti stranieri nel sistema scolastico di un paese è la differenza dei risultati tra la prima e la seconda generazione d’immigrati e tra questi ultimi e i nativi. Leggermente meglio si comportano i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, sia per quanto riguarda la lettura (47,9% di insufficienti), sia in matematica (45,1%). La quota di studenti italiani che non raggiungono la sufficienza è pari al 31,9% per le competenze alfabetiche e al 38,6% per le competenze numeriche.

Lingue straniere: l’Italia non migliora
Riguardo alla prova di inglese somministrata nelle classi di terza media e articolata in due parti (listening di comprensione dell’ascolto e reading di una di comprensione della lettura), le competenze possedute in lettura sono, in media, più elevate, mentre gli studenti incontrano maggiori difficoltà nella comprensione orale. In media, il 26,1% degli studenti non raggiunge il livello A2 per la lettura e il 43,7% il livello A2 per l’ascolto.
In entrambe le prove, conseguono un punteggio significativamente insufficiente con maggiore frequenza gli studenti della Calabria, della Sicilia e della Campania, mentre i ragazzi delle province di Trento e Bolzano, del Friuli-Venezia Giulia e della Lombardia ottengono un punteggio migliore.
Gli alunni stranieri di seconda generazione conseguono in media risultati migliori, rispetto a quelli degli alunni italiani, per quanto riguarda l’apprendimento della lingua inglese.