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Dieci passi per il clima

La proposta all’interno di un report curato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile

Milioni di morti ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico. Oltre 500 mila nella sola Europa, ben venti volte il numero delle vittime per incidenti stradali. E in Italia la situazione non migliora, anzi: a fronte di una media europea di 1.000 decessi per milione di abitanti, nel nostro Paese il dato schizza a 1.500 vittime. Numeri che hanno comportato per l’Italia l’apertura di una procedura di infrazione per il mancato rispetto dei limiti sul particolato atmosferico e sul biossido di azoto. E che evidenziano la necessità di un cambio di passo sul fronte della tutela ambientale.

La strada in Italia è sicuramente lunga. Qualcosa è stato fatto negli ultimi anni, ma non abbastanza per centrare gli obiettivi nazionali sull’emissione dei principali inquinanti atmosferici. E, non secondariamente, per garantire un ambiente salubre ai propri cittadini. Traguardi che, secondo la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, possono essere raggiunti in dieci semplici mosse. “Per vincere la sfida della qualità dell’aria dobbiamo innovare le nostre politiche – commenta Edo Ronchi, presidente della fondazione – tenendo conto delle caratteristiche dell’inquinamento attuale, degli impatti potenziali del cambiamento climatico in corso, del ruolo crescente di settori non convenzionali che si aggiungono ai trasporti e all’industria, come le emissioni derivanti dal comparto agricolo e dal riscaldamento residenziale in particolare delle biomasse”.

Il decalogo, se così si può definire, è apparso nello studio Report sulla qualità dell’aria, voluminosa pubblicazione realizzata dalla fondazione in collaborazione con l’agenzia Enea e con la partnership delle Ferrovie dello Stato. Dieci punti che spaziano dall’adozione di una strategia nazionale per la qualità dell’aria all’estensione dei vincoli di legge a tutti i principali agenti inquinanti, dall’assunzione di un approccio preventivo a interventi concreti per ridurre il parco macchine circolante, passando per il rinnovamento del settore residenziale e per una maggior attenzione verso l’impatto ambientale delle biomasse legnose. Tutti elementi che possono contribuire a migliorare la qualità dell’aria nel nostro Paese. “Lo sviluppo della green economy in ambito urbano, ma non solo, è la soluzione più efficace per risolvere questa situazione”, conclude Ronchi.