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Musica robot

Un successo annunciato. Il primo festival della robotica di Pisa si è chiuso con diecimila presenze in sette giorni. Baristi, medici e un direttore di orchestra, i robot sono sempre più vicini ai bisogni dell’uomo

Andrea Bocelli e YuMi il robot. Uno dei tenori più importanti al mondo si affida a un robot collaborativo che sale sul palco del teatro Verdi di Pisa per dirigere l’Orchestra Filarmonica di Lucca. Lo spettacolo (di beneficenza) è una delle sorprese della prima edizione del Festival internazionale della robotica che si è tenuto a Pisa dal 7 al 13 settembre. 

YuMi, progettato in Svizzera da Abb e presentato alla Fiera di Hannover e poi all’Expo di Milano, ha diretto tre dei diciotto brani in programma al Teatro Verdi di Pisa per l’evento The Music of Soul: l’intermezzo di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, l’aria «O mio babbino caro» dal Gianni Schicchi di Giacomo Puccini e «La donna è mobile» dal Rigoletto di Giuseppe Verdi. Un esempio concreto di come i robot possono collaborare con l’uomo anche nel difficile campo della musica classica. Giudizio positivo da parte dei musicisti che non hanno avuto problemi nella direzione segnata dal sinuoso movimento dei bracci meccanici. Del resto YuMi è stato programmato con la collaborazione del maestro Andrea Colombini, direttore dell'Orchestra Filarmonica di Lucca, che ha prima insegnato al robot i movimenti richiesti, grazie a un processo intuitivo di programmazione guidata. Le informazioni raccolte sono state esportate in un software sofisticato che ha consentito di programmare e ottimizzare i movimenti della macchina in ambito virtuale prima di passare all'installazione. YuMi dimostra che i robot possono collaborare con gli uomini, senza avere bisogno di gabbie di protezione. 


Tra baristi e medici c’è una pianta meccanica

Macchine automatiche si candidano ad essere affidabili bar chef. Attraverso un’interfaccia grafica, il cliente può scegliere il cocktail preferito. Ci penserà poi un braccio meccanico a unire tutti gli ingredienti e ad offrire il bicchiere al cliente. In ospedale, in Italia si contano già 90 piattaforme da Vinci, un robot capace di eseguire interventi chirurgici con tecnica minimamente invasiva. C’è poi Nao, un robot umanoide che comunica attraverso i gesti corporei e il linguaggio verbale ed è impiegato nei trattamenti per bambini autistici. Applicazione nel prossimo futuro anche in campo geologico. Presentato a Pisa il primo robot ispirato alle piante, in grado di muoversi sul terreno e di costruire una struttura sotterranea, come fossero radici. L’applicazione sarà monitorare il sottosuolo, con la possibilità di riparare condutture sotterranee.

Il successo in cifre: 10 mila presenze

Il Festival celebra la ricerca e l’industria italiana in robotica che è all’avanguardia ai vertici mondiali, sia nella produzione di robot e macchine automatiche, sia nel loro utilizzo. La Toscana vanta un sistema di ricerca in robotica attivo dai primi anni ’80, che vede il suo centro proprio nella città di Pisa. L’impressione che si è avuta dalla prima edizione è che il Festival sia candidato a diventare un progetto di lungo periodo che avrà una crescente visibilità internazionale e genererà importante valore aggiunto per l’economia della città di Pisa. 10 mila presenze in sette giorni giunte nella città Toscana appositamente per l’evento. Solo per The Music of Soul di Bocelli mille persone fra pubblico e artisti). Complessivamente 5.000 biglietti staccati con partecipanti dall’Italia e dall’estero a congressi, laboratori, iniziative e spettacoli. Posti esauriti per tutti i laboratori educativi già prima dell’inizio della manifestazione.