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2019: dove investiranno gli italiani

Secondo l’Osservatorio mensile di Findomestic c’è incertezza nella scelta di investire durante l’anno in corso, ma prevale l’ottimismo nella possibilità di accantonare qualche risparmio

Forse c’è un rinnovato ottimismo o forse prevale la ragionata volontà di pensare sempre per il meglio, ma secondo l’Osservatorio mensile di Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa, il 2019 sarà un anno di crescita dei risparmi, anche se ciò non significherà una propensione agli investimenti.
Se nel 2018 4 intervistati su 10 non hanno accantonato nulla, nelle intenzioni per il 2019 prevale la volontà di risparmiare, con solo il 26% che prevede di non riuscirci, mentre il 33% si aspetta di mettere da parte fino al 10% del proprio reddito. Maggiore disponibilità significa anche un possibile aumento dei consumi, che potrebbe interessare il 21% degli intervistati, mentre la spesa è attesa in calo dal 14%.

Le preferenze d’investimento

I prodotti finanziari riscontrano maggiore interesse nelle regioni del Nord est, in cui quasi il 19% è propenso ad investire, percentuale che sale al 23% nel segmento dei pensionati. Il mercato immobiliare è invece la forma di investimento preferita al Sud e soprattutto nelle Isole (14%), con una netta prevalenza degli under 35, segmento in cui più di uno su tre si dice interessato.
Minore l’interesse per altre forme di investimento meno comuni come i gioielli (4%), le criptovalute (4%) e le opere d’arte (3%). La moneta tecnologica attira l’attenzione in particolare di studenti universitari vicini alla laurea, di neolaureati e di giovani professionisti trentenni. L’arte è invece considerata un bene rifugio in particolare dai residenti nel Nord Ovest, che sono una percentuale doppia rispetto alla media nazionale.

I prestiti interessano a Nord ovest
Per quanto riguarda l’apertura di mutui e di leasing è del 14% la percentuale degli intervistati da Findomestic che pensa di sottoscriverne nel 2019: il 2% fino a 5.000 euro, il 3% da 5 a 15.000 euro, il 2% da 15 a 30.000 euro, il 2% da 30 a 50.000 euro e il 4% oltre 50.000 euro. A richiederli saranno soprattutto i cittadini del Nord Ovest (oltre il 30%). Sono il 15% gli italiani che intendono richiedere un prestito: il 4% fino a 5.000 euro, il 5% da 5 a 15.000 euro, il 3% da 15 a 30.000 euro, il 2% da 30 a 50.000 euro, l’1% oltre 50.000 euro.
L’andamento dei tassi di interesse è all’attenzione di chi pensa di impegnarsi in mutui, leasing o prestiti: il 43% ritiene che aumenteranno, per il 34% del sottocampione rimarranno stabili, mentre il 13% pensa che ad un calo.