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Più prudenti che previdenti

Desiderosi di risparmio, ma senza una visione di lungo periodo: gli italiani accumulano meno di quello che vorrebbero e snobbano le opportunità di investimento

Tutti vorrebbero che una banconota da 500 euro piovesse dal cielo. Già, ma una volta arrivata a terra, che si fa? Pochi, appena il 6% della popolazione, si butterebbero sullo shopping: gli altri, la stragrande maggioranza (più del 90%), li metterebbero invece da parte perché in futuro non si può mai sapere. Confermando così lo stereotipo dell’italiano come risparmiatore prudente ma poco previdente.
La fotografia arriva da una ricerca condotta da Oval Money e Jeme Bocconi, pubblicata in occasione della Giornata mondiale del risparmio. Il quadro che ne emerge, come già accennato, conferma tutti i cliché che gravitano attorno al rapporto fra italiani e risparmio: popolo di formiche, affezionato alla liquidità, senza una chiara visione di lungo periodo e una cultura finanziaria che possa accompagnarlo nelle sue scelte. Il risultato è una massa crescente di risorse che resta parcheggiata in conti correnti. E che, se solo fosse possibile, sarebbe ancora più ingente.
Secondo i risultati della ricerca, quasi il 75% della popolazione vorrebbe risparmiare di più ma non sa come fare (49%) o deve affrontare spese eccessive (25,7%). La propensione all’investimento resta invece bassa, al di sotto del 20%, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti più articolati.
Risultati non sorprendenti, visto che l’educazione al risparmio resta ancora marginale nel nostro paese. Il 50% dei giovani, con un’età compresa fra 25 e 45 anni, ammette di non essere mai stato coinvolto nelle scelte d’investimento della propria famiglia. L’8% dei giovani fra 18 e 24 anni dichiara addirittura di non pensare mai al risparmio. E seppur disinformati, si preferisce far da soli: i millennials, nel 40% dei casi, preferiscono far da sé e optare solo per strumenti che conoscono. Ancora più in là si spingono le generazioni più mature, che dichiarano di investire solamente sulla base della propria opinione.