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Credito, la domanda cresce debolmente

Lo rileva Banca d'Italia in un report a livello territoriale sul secondo semestre 2017

Nel secondo semestre del 2017 la domanda di credito bancario da parte delle imprese ha continuato a crescere rispetto al primo semestre, seppur più debolmente. Lo ha certificato Bankitalia nel suo rapporto sulla domanda e offerta di credito a livello territoriale. Lo studio appena pubblicato sulle banche territoriali mostra l’andamento della domanda, dell’offerta e della raccolta bancaria nelle diverse aree geografiche del Paese per il secondo semestre del 2017. La rilevazione ha coinvolto circa 300 banche, cosa che ha anche consentito di elaborare informazioni in base alla dimensione degli istituti.

Le richieste di finanziamento provenienti dalle imprese del nord ovest e del centro, si legge nello studio, sono rimaste sostanzialmente stabili, anche perché in queste regioni è aumentata la capacità di autofinanziamento delle aziende. La domanda delle imprese del nord est e del Mezzogiorno è invece aumentata: in queste ultime due aree, inoltre, la domanda è stata sostenuta dalle imprese del terziario e, soprattutto, del comparto manifatturiero, mentre le richieste provenienti dalle imprese del nord ovest e del centro operanti in questi settori sono rimaste sostanzialmente stazionarie. Per il settore edile, la domanda ha invece continuato a ridursi nel nord ovest. Come nel semestre precedente, dicono da via Nazionale, le richieste di liquidità sono principalmente motivate dalla necessità di finanziamento degli investimenti produttivi: sono cresciute, tuttavia, anche le richieste connesse con il sostegno del capitale circolante e quelle finalizzate alla ristrutturazione dei debiti contratti. Soprattutto per quest’ultima voce, il recupero c’è stato, anche se lieve, dopo il ridimensionamento della domanda della prima metà del 2017.

È interessante notare come le politiche di offerta delle banche di minore dimensione siano state più accomandanti rispetto a quelle dei primi cinque gruppi bancari italiani, sia nella media nazionale sia nelle diverse ripartizioni territoriali. Tuttavia, rispetto al primo semestre dello scorso anno, la forbice tra i due gruppi di banche si è molto ridotta. All’allentamento dei criteri di offerta hanno contribuito i bassi costi di approvvigionamento, il miglioramento della percezione del rischio sull’andamento dell’economia e, soprattutto per le banche di minore dimensione, la crescita della concorrenza tra gli intermediari. 

L’alleggerimento delle condizioni di offerta si è manifestata attraverso un’ulteriore flessione degli spread medi applicati alle imprese e dal calo delle richieste respinte. Mentre da un lato le banche di minori dimensioni hanno aumentato l’offerta, dall’altro hanno mediamente fatto lievitare gli spread applicati alla clientela più rischiosa e il livello di rating minimo richiesto per l’accesso ai finanziamenti. Interrogati sulle previsioni riguardo al semestre in corso, gli intermediari bancari prefigurano un rafforzamento della domanda di credito e condizioni di offerta ancora convenienti.

L’analisi dedica anche un capitolo al settore del credito ai privati, dove si legge che la domanda di mutui e di credito al consumo nel secondo semestre 2017 si è stabilizzata: le esigenze di finanziamento delle famiglie sono cresciute poco al nord, sono rimaste sostanzialmente invariate al centro e sono diminuite al sud. Dal lato dell’offerta, c’è stata però un’inversione di tendenza: dopo gli allentamenti registrati nel triennio precedente, i criteri per la concessione di mutui per l’acquisto di abitazioni sono rimasti stabili nell’ultima rilevazione, mentre c’è stato un lieve irrigidimento nell’offerta di credito al consumo. Infine, nella seconda parte del 2017 è tornata a crescere la domanda di depositi e investimenti in quote di fondi comuni a scapito dei titoli di Stato e obbligazioni bancarie. Le polizze assicurative, dopo una crescita diffusa a tutte le aree del Paese nella prima parte dell’anno, sono calate nel nord ovest e nel centro.