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Le tecnologie dell’Italia 4.0

Il mercato relativo all’automazione industriale nel nostro Paese sta crescendo a doppia cifra con ulteriori prospettive di sviluppo, secondo l’Osservatorio dedicato al tema del Politecnico di Milano. Vediamo quali sono i processi e le tecnologie al cuore dell’innovazione

Gli investimenti nei progetti di digitalizzazione e automazione dei processi industriali hanno raggiunto nel 2016 in Italia circa 1,7 miliardi di euro, di cui la maggior parte (84%) destinati alle imprese del territorio. Il mercato dell’Industry 4.0 oggi coinvolge quasi un’impresa su tre ed è aumentato del 25% rispetto all’anno precedente, con aspettative per il 2017 ancora maggiori. Nel primo trimestre si è infatti registrata una crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2016, e se questo trend sarà confermato, nell’arco di due anni l’Italia avrà raddoppiato gli investimenti. Ma cosa si intende esattamente per Industry 4.0? Quali sono le tecnologie e i processi che permettono ad un’azienda di rientrare in questo fenomeno?


Innovare in ogni ambito

Sono più di 800 le applicazioni citate dalle imprese che hanno partecipato all’indagine, una casistica enorme che però può essere schematizzata in tre aree. La prima è quella della “smart lifecycle”, che comprende le innovazioni nello sviluppo dei prodotti, nella gestione del loro ciclo di vita e dei fornitori. Troviamo poi i processi di “smart supply chain”, riguardanti la pianificazione dei flussi fisici e finanziari, e quelli di “smart factory”, che coinvolgono produzione, logistica, manutenzione, qualità, sicurezza e rispetto delle normative. E’, quest’ultima, l’area che presenta la casistica più ampia e anche quella che assorbe la maggior parte degli investimenti. A dominare l’agenda 4.0 delle imprese italiane sono infatti le tecnologie IoT industriali, seguite dalle piattaforme di Analytics, dal cloud manufactoring e dall’advanced automation, termine che indica i sistemi di produzione e movimentazione autonomi e collaborativi. Cresce l’interesse anche per i dispositivi wearable e per i sistemi che permettono l’interfacciarsi di personale e macchinari (display touch, scanner 3D, visori per la realtà aumentata). 


L’importanza dell’elemento umano

Un’analisi superficiale del sistema dell’Industry 4.0 potrebbe portare a pensare che, in un mondo in cui aumenta il peso delle tecnologie, l’elemento umano passi in secondo piano. Così non è. Sarà impossibile definire le strategie, progettare, gestire e abilitare i processi e i modelli di business del futuro senza professionisti adeguatamente formati. Ciò richiederà inevitabilmente alle imprese di modificare la composizione delle proprie risorse umane, formando il personale esistente tramite corsi di aggiornamento o rafforzandolo con nuove assunzioni e collaborazioni. Tra le nuove competenze, quella ritenuta più rilevante è la capacità di definire un piano di adozione delle tecnologie per il miglioramento dei processi produttivi, su cui meno della metà delle aziende (46%) si ritiene sufficientemente preparata. Quasi altrettanto fondamentale è la capacità di integrare digitalmente i processi di business con clienti e fornitori lungo la supply chain: qui le imprese che hanno già introdotto del personale dedicato sono oltre la metà.