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Il gap digitale tra università e imprese

Le competenze digitali degli universitari italiani migliorano, ma non abbastanza per il mondo del lavoro: il 76% degli HR manager lamenta difficoltà nel trovare personale qualificato nelle aree IT

In Italia il 30% degli studenti universitari in generale ha conoscenze teoriche avanzate sul digitale applicato al business: addirittura il 16% sa sviluppare software e uno su cinque ha esperienza concreta nella gestione di progetti digitali come blog, pagine Facebook, canali Youtube o di e-commerce. Eppure, quasi otto imprese su dieci hanno difficoltà a reperire risorse umane adeguate nelle aree innovazione e tecnologia. E’ la discrepanza che emerge dalla ricerca Il futuro è oggi: sei pronto? sulle capacità digitali e la sensibilità imprenditoriale degli studenti universitari italiani, condotta dal Gruppo Digital360 in collaborazione con Enel Foundation. La ricerca ha coinvolto un campione di 2161 studenti, iscritti a diverse facoltà, e 251 responsabili risorse umane delle principali imprese italiane. 


Universitari sempre più digital lovers

Le competenze e conoscenze digitali degli studenti italiani stanno migliorando, trainate da interessi concreti: oggi il 30% conosce la definizione corretta di strumenti dell’innovazione digitale applicati al business come “mobile advertising”, “cloud”, “fatturazione elettronica” o “big data”, mentre erano il 25% due anni fa. È in deciso miglioramento anche la competenza nello sviluppo software, la cui importanza è compresa ormai da 4 studenti su 10 con un’incidenza trasversale tra le facoltà: il 16% sa già sviluppare (contro il 10% di due anni fa) e il 29% sta imparando (il 20% nel 2015). Fra gli universitari inizia anche a manifestarsi un'attitudine al fare impresa: il 27% ha avuto almeno un’idea di business, anche se poi non sa cosa fare concretamente per avviarla. In media poi più di uno studente su cinque ha un’esperienza concreta nella gestione di progetti digitali, soprattutto e-commerce e gestione di una pagina Facebook oltre al proprio profilo personale. Qualche curiosità: gli studenti delle facoltà informatiche e umanistiche prevalgono fra coloro che gestiscono un blog o una pagina Facebook. YouTube, invece, sembra essere un canale soprattutto maschile, con il numero degli studenti attivi pari al doppio delle studentesse.


Cosa cercano le imprese

Quando si tratta di scegliere una nuova risorsa, per un’impresa su due le competenze digitali sono molto importanti (53,4%), addirittura fondamentali per il 19%. E secondo i manager delle risorse umane, le principali aree di innovazione su cui investire nel prossimo futuro sono big data analytics, digital marketing, Industry 4.0, social media e cloud computing. Anche le competenze imprenditoriali sono molto importanti per oltre la metà delle aziende. Il problema è che le alte aspettative dei selezionatori si scontrano con una popolazione di neolaureati che non sembra adeguatamente preparata: trovare le risorse giuste è difficile per un’azienda su due, molto difficile per una su quattro, il che porta al 76% la percentuale di chi non è soddisfatto degli esiti dei processi di selezione. 


Come far dialogare formazione e lavoro? 

Se le competenze digitali dei giovani italiani stanno crescendo, perché il mondo imprenditoriale sembra non riconoscere questo miglioramento? E quali sono le possibili soluzioni per far dialogare le parti coinvolte? A rispondere è Andrea Rangone, ceo di Digital360: “Il gap di competenze digitali degli studenti universitari si sta riducendo, ma ancora troppi sono inconsapevoli di quanto il digitale stia trasformando la cultura aziendale, i processi e i modelli di business. Gli atenei stanno aggiornando la loro offerta formativa, ma anche le imprese, che scontano difficoltà nel reclutamento di profili adeguati, devono fare la loro parte, aumentando gli investimenti in piani di formazione che mettano al centro competenze digitali e imprenditoriali”.