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Sulla strada della ripresa

Secondo Standard and Poor’s, l’Italia accelera ma resta ancora tanto lavoro da fare

Per Standard and Poor’s, l’Italia sta mostrando segnali positivi di ripresa. Eppure, si legge in un rapporto dedicato al nostro Paese, la strada da percorrere resta ancora lunga. Punto di partenza dell’agenzia statunitense, che a ottobre aveva innalzato il rating dell’Italia a BBB, è l’ormai conclamata crescita economica del Paese: stando ai dati diffusi dall’Istat, nel secondo trimestre dell’anno il Pil è aumentato dell’1,5%, segnando il più alto rialzo degli ultimi sei anni.

"La ripresa sta interessando tutti i settori dell'economia, e la cosa più confortante è che gli investimenti hanno ricominciato ad avere un ruolo importante, grazie anche agli incentivi fiscali", ha commentato Jean-Michel Six, capo economista di S&P Global per l’area Emea. Motivi di ottimismo arrivano dal settore bancario, soprattutto dopo il salvataggio degli istituti in crisi e l’aumento di capitale di Unicredit, e dal progressivo miglioramento del mercato del lavoro.
Restano, tuttavia, tanti punti oscuri: dopo sei anni di stagnazione, la ripresa dell’economia potrebbe essere più lunga del previsto. Gli investimenti, per quanto in crescita, restano lontani dai livelli pre-crisi (-20%), mentre il tasso di disoccupazione si mantiene a livelli considerevoli. Preoccupa anche la ripresa dell’inflazione che, seppur modesta, potrebbe deprimere la crescita del reddito e, di conseguenza, i consumi. Grande attenzione, infine, alla produttività: nonostante le riforme, il dato resta basso e potrebbe intaccare la ripresa del commercio estero.