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Clima, diminuisce in tutta l’Ue l’uso di gas fluorurati

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Agenzia europea per l’ambiente, continua la diminuzione della domanda e dell’uso degli idrofluorocarburi, che provocano il surriscaldamento del clima: l’industria li sta sostituendo con prodotti meno impattanti

Il nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), “Gas fluorurati ad effetto serra 2020”, conferma la tendenza alla continua riduzione dell’uso di idroflourocarburi (Hfc) da parte dell’industria europea, sia nell’ambito della riduzione graduale degli Hfc regolamentata a livello Ue, sia della riduzione graduale globale di questi gas, iniziata nel 2019 con il cosiddetto “emendamento Kigali” al il Protocollo di Montreal.
I gas fluorurati sono sostanze chimiche sintetiche utilizzate in qualsiasi cosa, dai frigoriferi, alle pompe di calore ai condizionatori d’aria e come solventi e agenti espandenti per le schiume. Sono considerati potenti gas a effetto serra e sono stati regolamentati nell’Ue dal 2006 nel tentativo di ridurre il loro utilizzo e l'impatto sul riscaldamento globale. La relazione dell’Aea descrive inoltre le diverse quantità di gas fluorurati forniti per varie applicazioni industriali. Questi sono espressi sia in quantità fisiche (in tonnellate) che in “quantità di riscaldamento globale”, ovvero quantità fisiche ponderate dal potenziale di riscaldamento globale dei gas idrofluorocarburi e misurate in tonnellate equivalenti di CO2 (CO2e).
Nel 2019, la quantità di Hfc immessa sul mercato in tutta l’Ue è rimasta al di sotto del limite di mercato complessivo per il quinto anno consecutivo, del 2%. Il consumo di Hfc nell’UE nel 2019, come definito dal protocollo di Montreal, era del 55% inferiore al primo limite fissato per l'Ue per il 2019 dall’emendamento Kigali del protocollo di Montreal.

Gas serra, nel 2020 in Italia -9,2% di emissioni rispetto al 2019

Sempre sul fronte dei gas dannosi per l’ambiente, c’è un'altra buona notizia riguardante l’Italia. Entro la fine del 2020 a causa delle restrizioni alla mobilità dovute al Covid-19, le emissioni di gas serra nel nostro Paese saranno inferiori del 9,2% rispetto al 2019, a fronte di una riduzione prevista del Pil pari all’8,2%. A segnalarlo è Ispra sulla base dei dati disponibili per i primi nove mesi dell’anno in corso.
L’andamento stimato è dovuto alla riduzione delle emissioni per la produzione di energia elettrica (-11,8%), per la minore domanda di energia, e dalla riduzione dei consumi energetici anche negli altri settori, industria(-9,1%), trasporti (-14,6%) a causa della riduzione del traffico privato in ambito urbano, e riscaldamento (-7,0%) per la chiusura parziale o totale degli edifici pubblici e delle attività commerciali. Nel 2019, i dati ufficiali dell’Ispra mostrano una diminuzione delle emissioni di gas serra, rispetto al 2018, dello 2,8%, mentre nello stesso periodo si è registrato una crescita del Pil pari allo 0,3%. Si conferma, in linea generale, il disaccoppiamento tra l’andamento delle emissioni e la tendenza dell’indice economico.