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Più liquidità per sostenere la ripresa

Assifact, associazione degli operatori del factoring, propone questo strumento in aggiunta a quelli già previsti per il sostegno delle imprese dopo la chiusura forzata a causa del Covid-19

Nei primi due mesi dell’anno il factoring italiano, un business che vale il 14% del Pil, ha continuato a crescere supportando il sistema delle imprese con un volume d’affari di 33,8 miliardi a fine febbraio: +1,18% rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche le prime indicazioni relative a marzo 2020 mostrano un mercato stabile con una sostanziale tenuta dei volumi dei crediti acquistati.

Questa positività può essere messa a servizio delle aziende che escono dalla difficile fase di lockdown a causa del Covid-19. Assifact propone un meccanismo di garanzia delle cessioni di credito che possa rimettere in moto la macchina dei pagamenti del sistema delle imprese movimentando flussi finanziari fino a 80 miliardi a fronte di una dotazione di fondi pubblici di 5 miliardi.
L’associazione, che riunisce gli operatori del factoring, richiede di includere anche un simile strumento, già adottato da altri Paesi UE, tra i finanziamenti previsti dai Decreti emergenziali in uscita.

Attraverso il ricorso ad un fondo di garanzia per la cessione di crediti, e nell’ambito di un plafond specifico con appropriati meccanismi di funzionamento, lo Stato può intervenire garantendo l’importo in conto capitale dei debiti commerciali delle imprese ceduti a banche e intermediari finanziari come le società di factoring, riducendo tempi e costi e liberando così ulteriore capacità di credito per le imprese. Il meccanismo prevede la concessione alle imprese debitrici di una dilazione di pagamento dei propri debiti commerciali non inferiore a 6 mesi, estendendo così i benefici della garanzia sia al debitore che al cedente. Il rischio di un’impennata delle insolvenze è quello di provocare un blackout produttivo generalizzato.

Oltre alle misure individuate dal Governo, secondo Assifact si rendono necessarie altri strumenti, nella direzione del coinvolgimento delle grandi imprese e della fornitura al mondo produttivo di ‘nuova’ liquidità, non più quindi il solo mantenimento delle linee di credito esistenti. Ciò può avvenire coinvolgendo direttamente il capitale circolante direttamente collegato alla disponibilità di cassa e alla rotazione del magazzino e dei crediti e debiti commerciali.