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Il web è un posto sempre meno sicuro

Secondo il Digital Civility Index di Microsoft, pubblicato in occasione del Safer Internet Day, l’inciviltà domina nel mondo online: in Italia preoccupano soprattutto contatti indesiderati, fake news e sexting sgradito

Il web sta diventando un posto sempre più incivile e insicuro. L’ultimo Digital Civility Index di Microsoft, pubblicato in occasione del Safer Internet Day, è schizzato al 70%: mai dall’inizio delle ricerche, avvenuto nel 2016, l’indice era arrivato a un livello così alto. E mai, di conseguenza, l’inciviltà era risultata così diffusa online.
Realizzata su un campione di 25 Paesi del mondo, l’indagine mira a verificare e misurare la sicurezza e la civiltà di chi naviga online. Il Regno Unito, come del resto avvenuto per tre anni su quattro, può vantare il web più civile e sicuro del mondo: il suo punteggio si ferma al 52%, nonostante dati in peggioramento che la allontanano dal 45% raggiunto nel 2016. Seguono quindi i Paesi Bassi, new entry della ricerca che totalizza un promettente 56%, e la Germania, ferma al terzo posto con un indice del 58%. In coda si piazzano invece Colombia (80%), Perù (81%) e Sudafrica (83%), che conquistano anche il triste primato di aver superato, per la prima volta nella storia della ricerca, la soglia dell’80%.
Giudizio negativo anche per l’Italia, che perde una posizione rispetto allo scorso anno e si attesta ora al decimo posto: l’indice della civiltà online in Italia arriva al 66%, in peggioramento di cinque punti rispetto all’ultima edizione. A preoccupare gli italiani sono soprattutto contatti indesiderati (41%), fake news (29%) e sexting sgradito (23%). Il cyberbullismo, seppur in calo anche a livello globale, continua a essere presente: il 22% degli intervistati in Italia ha dichiarato di essere stato vittima dei bulli da tastiera. I comportamenti scorretti riguardano soprattutto l’aspetto fisico (28%), l’orientamento sessuale (21%) e le visioni politiche (21%). Il 33% del campione ha poi affermato di aver incontrato nella vita reale l’autore delle minacce proferite online. Danni alla propria reputazione (89%), molestie (87%), maltrattamenti (82%), micro-aggressioni (76%) e misoginia (73%) costituiscono i rischi per cui le vittime provano maggior dolore e disagio.