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Consumatori alla ricerca di esperienze immersive

Nel tempo libero e nelle decisioni di acquisto, Millennial, baby boomer e generazione Z richiedono di partecipare non più come spettatori ma attraverso un coinvolgimento diretto e fisico. Una ricerca europea, commissionata da Epson e intitolata The Experiential Future, mostra come la tecnologia sta cambiando i comportamenti quotidiani della popolazione

La domanda di esperienze e partecipazione diretta è in aumento: più il pubblico che si vuole raggiungere è giovane e maggiore è la possibilità per le aziende di ottenere buoni risultati con un coinvolgimento esperienziale. Lo dimostrano il successo delle mostre immersive che vede un pubblico in aumento con un trend a due cifre, ma anche quello del crescente utilizzo di tecnologia immersiva nel design e nella moda di brand giovani.
Una ricerca europea, commissionata da Epson e intitolata The Experiential Future, ha evidenziato l'atteggiamento dei consumatori nei confronti della partecipazione ad eventi e attrazioni e il dato più significativo rilevato è che il 69% degli italiani (quasi 7 su 10 contro il 55% della media europea) vuole partecipare fisicamente agli eventi e non essere solo spettatore. La ricerca ha analizzato i punti di vista sull'uso delle tecnologie immersive in eventi e attrazioni dove si utilizzano proiezioni su larga scala, display interattivi, ologrammi, realtà virtuale e aumentata.

La tecnologia piace ai Millennial
La ricerca Epson ha messo in evidenza come i Millennial italiani - i nati fra il 1980 e il 1993 - siano i più attratti da questo tipo di eventi: il 73% degli intervistati in questa fascia d'età ha partecipato negli ultimi 12 mesi a un evento o a un'attrazione in cui è stato coinvolto in un'esperienza diretta (contro il 67% degli europei). Più della metà degli stessi (66%) ritiene che la tecnologia immersiva non sia utilizzata a sufficienza in occasione di eventi.
Il 35% (29% media europea) della Generazione Z - i nati fra il 1994 e il 2003 - e il 26% dei Baby Boomer - nati dal 1946 al 1964 - invece hanno partecipato a eventi con un forte coinvolgimento diretto e personale persino al di fuori del loro paese d'origine, contro il 23% della Generazione X - nati tra il 1965 e il 1979 - e il 17% dei Millennial.
Il numero medio di eventi esperienziali ai quali hanno partecipato i Millennial europei si attesta a 3.3: il 57% è rappresentato da europei che dichiarano di essere disposti a pagare di più per un evento che include un elemento esperienziale. Questo dimostra che le imprese che utilizzano questi elementi avrebbero ampi margini per ottenere vantaggi economici.

Quando il pubblico è giovane
Il 70% della Generazione X del Bel Paese preferisce eventi o attrazioni che includono un elemento esperienziale, seguita dai Millennial (67%), dalla Generazione Z (61%) e dai Baby Boomer (58%).
In Europa, l’80% della Generazione Z e dei Millennial dichiara che sarebbe disposto a cambiare le proprie decisioni d’acquisto se nei negozi di vendita al dettaglio ci fossero degli elementi esperienziali.
In sintesi: più è giovane il pubblico che si vuole raggiungere e maggiore è la possibilità di ottenere buoni risultati con un coinvolgimento esperienziale.

Puntare al cuore del cliente
Per i locali e le aziende alberghiere, un'esperienza di visita che suscita emozioni e crea una forte connessione non solo è cruciale per attrarre nuovi consumatori, ma anche per incoraggiare i clienti a ritornare. Il 74% dei Millennial italiani vorrebbe rivivere l'esperienza fatta, così come il 68% delle Generazioni X e Z e il 60% dei Baby Boomer, dimostrando che le tecnologie esperienziali aiutano a stimolare il coinvolgimento di visitatori e clienti per nuove visite.
La tecnologia ha dato il via ad un nuovo ed entusiasmante modo per consentire alle aziende di interagire con il pubblico e nuove ricerche rivelano che offrire un coinvolgimento esperienziale è la via che porta dritto al cuore dei consumatori.
"Le nuove tecnologie”, commenta Neil Colquhoun, vice presidente Cismea e professional Displays, Epson Europe “stanno cambiando drasticamente la natura delle attrazioni e degli eventi. Questi risultati dimostrano che le aziende devono sfruttare il potere degli elementi esperienziali per aumentare la partecipazione del pubblico. Millennial, Baby Boomer e coloro che fanno parte della Generazione Z vogliono eventi e attrazioni coinvolgenti: ora spetta alle organizzazioni soddisfare queste aspettative."

A che punto è l’Italia
I settori che per primi si sono mossi in questa direzione sono legati principalmente all’entertainment e al turismo. Nel turismo ad esempio, le aziende in questi ultimi anni hanno cercano di invogliare i potenziali visitatori a raggiungere una destinazione offrendo eventi multimediali e servizi di informazione innovativi: visite guidate con la realtà aumentata, spettacoli e installazioni di luci sugli edifici, ologrammi, cartelloni interattivi sono solo alcune delle proposte presenti sul territorio.
Nel settore dei beni culturali, Musei e siti d’arte propongono mostre sempre più interattive e immersive ed esperienze un tempo inimmaginabili. I modelli tradizionali museali sono messi sempre più in discussione da un pubblico che oltre a visitare vuole partecipare e i flussi sensoriali del visitatore di oggi sono modellati dalle nuove tecnologie. Cambiano dunque i concept espositivi, le modalità di fruizione, il rapporto tra il pubblico e le opere. E questo lo vediamo anche nella vendita al dettaglio, nel design e nell’intrattenimento che fanno sempre più uso di tecnologia per rivolgersi ai clienti più giovani.