addio-contante-il-governo-accelera

Addio contante, il governo accelera

L'esecutivo punta su rimborsi e sconti per le spese effettuate con le carte di credito: un modo anche per combattere l’evasione. L'Italia, però, resta un Paese ancora troppo legato al denaro liquido, come mostra uno studio di Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif

Proprio mentre il governo sta pensando alle nuove misure per contrastare l’uso del contante, arrivano buone notizie sulla diffusione dei pagamenti elettronici in Italia. Come noto, il nostro Paese è uno dei più affezionati al contante e restio all’uso degli altri metodi di pagamento che, negli anni, si sono fatti sempre più vari. Dalla 17esima edizione dell’Osservatorio carte di credito e digital payments curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di Crif, si evince che nel 2018, il numero delle transazioni senza contante è cresciuto del 6,8% rispetto all’anno passato, in aumento anche rispetto al tasso di crescita registrato nel 2017. Anche il volume complessivo delle transazioni è aumentato del 4,7%, mentre si riduce l’importo medio annuo, che si attesta a 1418 euro rispetto ai 1501 euro del 2017 (-5.5%). Sempre nello stesso anno, c’è stato il record di importi transati con carte di credito, con oltre 80 miliardi di euro di valore. Nell’anno passato è cresciuto ancora il valore delle operazioni con le carte prepagate, in un contesto, dicono dall’Osservatorio, di costante diminuzione della rischiosità delle operazioni, soprattutto al Sud e nelle Isole.

L'11,6% del Pil italiano è cash 

Del resto, il settore delle carte prepagate è ormai un comparto maturo: nel corso del 2018 è stata registrata una lieve riduzione del numero di carte, accompagnata però da una crescita del 26,5% del numero di operazioni. Questa tipologia di pagamento si conferma molto diffusa e i consumatori ne percepiscono l’utilità. Nonostante questi numeri sembrino positivi, c’è da considerare che nel confronto internazionale l’Italia resta ben al di sotto della media Ue per l’utilizzo delle carte di credito. La conferma viene in particolare dal rapporto tra il valore delle transazioni con carte di pagamento e il Pil: l’Italia si classifica al 24esimo posto su 28 Paesi europei. Gran Bretagna, Portogallo e Francia hanno invece un rapporto carte/Pil più elevato della media europea. In Italia il contante in circolazione rappresenta circa l’11,6% del Pil, mentre nel Nord Europa, per esempio nei Paesi Bassi, la percentuale arriva all’8,7%.

Gli sconti sulle spese, i tagli delle commissioni 

Alla luce di questi e altri dati simili, il governo sta per presentare una serie di misure che, da un lato, agevolino l’uso delle carte in chiave di risparmio per chi le usa e, dall’altro, limitino fortemente il ricorso al contante ai fini di evasione fiscale, vera piaga storica italiana. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i suoi tecnici stanno studiando un provvedimento, nell’ambito della legge di Stabilità 2019, che prevede lo sconto tra il 2% e il 4% delle spese effettuate con carte di pagamento. Si parla di qualsiasi spesa, anche dei piccoli importi; anzi, proprio su questi ultimi, sta per essere siglato un accordo con l’Associazione bancaria italiana (Abi) che prevede l’azzeramento delle commissioni sulle operazioni fra 5 e 25 euro. Lo sconto sulle transazioni effettuate con le carte di credito sarebbe in realtà un rimborso calcolato sul saldo di fine mese (o trimestrale): i principali circuiti che gestiscono le carte sono già stati contattati per impostare il processo sulla falsa riga di ciò che già accade con la carta del Reddito di cittadinanza.

La paura della disintermediazione 

Tornando al report, il mondo dei pagamenti è in una fase di grande cambiamento: gli investimenti si concentrano in nuove tecnologie per rendere le transazioni sempre più fluide e digitali. Tuttavia, mobile payment, instant payment e mobile wallet a oggi sono ancora poco utilizzati nel nostro Paese. Oltre alla carta contactless non si va, anche perché le strategie di offerta restano focalizzate sul mantenimento della relazione con il cliente, per aggirare il rischio di disintermediazione. L’attuazione della direttiva Psd2 prospetta, però, un allargamento dell’arena competitiva. Infine, in tema di innovazioni tecnologiche, sono le app del comparto finanziario a mostrare i tassi di crescita più interessanti.