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Dalle Olimpiadi una spinta all’industria sportiva

Secondo i dati presentati da Assosport nell’assemblea di fine giugno, l’assegnazione dei giochi invernali del 2026 a Milano e Cortina può valere un 10% in più di fatturato per un settore che comunque naviga su valori economici positivi

L’entusiasmo che ha accolto l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 al tandem Milano-Cortina non è solo questione di patriottismo sportivo, o semplicemente di campanilismo, ma anche di concreta opportunità di sviluppo, quello locale basato sulla realizzazione di infrastrutture e quello economico che avrà – ci si augura - risvolti ampi e durevoli. Milano si doterà di nuove strutture sportive, di un villaggio olimpico che sarà convertito in accoglienza per gli studenti, di ampliamenti della rete di trasporto urbano; Cortina ha già in lavorazione avanzata il cantiere dell’autostrada Pedemontana veneta (che deve essere pronta per i Mondiali di sci del 2021 ospitati nella Perla delle Dolomiti) e sta pensando a nuove soluzioni di trasporto per rendere più fluido il raggiungimento della sede olimpica.
Ma l’effetto di un’Olimpiade non si misura solo sulle strutture che lascia al territorio, o sulla ricchezza portata dalle delegazioni straniere, dagli sponsor e dai turisti. La Milano cosmopolita e vivace, lo scenario incantato delle Alpi innevate e la loro ospitalità tipica lasceranno un’eco che potrà fare da volano al turismo degli anni a venire.
Non solo: lo spirito delle competizioni olimpiche è da sempre uno stimolo per il rilancio dell’attività sportiva, e un numero maggiore di praticanti significa più risultati per l’industria sportiva italiana.
Nei giorni della proclamazione della sede olimpica 2026, si è svolta a Milano l’assemblea di Assosport, l’associazione nazionale fra i produttori di articoli sportivi che rappresenta 130 aziende del settore e 350 brand. I numeri presentati indicano un settore che cresce decisamente sopra la media del manifatturiero nazionale, con la produttività in aumento del 3,4% nel 2018 e confermata sullo stesso livello per il 2019. La Sport Industry in Italia conta 911 operatori e 22.369 addetti, e ha prodotto un fatturato di oltre 8 miliardi di euro, costituito per il 55% dai risultati all’abbigliamento, per il 27% dagli articoli sportivi, e per il restante 18% alle calzature.

Crescita in Italia, con lo sguardo all’export
I dati Coni del 2018 mostrano un paese con più di 20 milioni di praticanti, 758 mila in più rispetto al 2017, di questi il 25,7% sono praticanti continuativi e 9,6% saltuari. Secondo Federico De Ponti, presidente di Assosport, l’assegnazione dei Giochi Olimpici invernali a Milano e Cortina sarà un volano per la pratica sportiva e “potrà portare fino a un 10% in più del fatturato nell’anno olimpico, con ricadute positive per l’occupazione, oltre ad essere uno stimolo alle imprese in termini di ricerca, innovazione e creazione di prodotti di qualità”.
Le Olimpiadi saranno l’occasione di valorizzare il made in Italy anche nel settore dell’industria sportiva, in cui l’export è già oggi una voce fondamentale: “Siamo il secondo paese esportatore d’Europa, con quote di fatturato sempre maggiori che arrivano oltre l’82% nel comparto della calzatura sportiva” specifica De Ponti. Si stima che a livello mondiale le vendite degli articoli sportivi cresceranno annualmente del 4,3% fino al 2023, guidate dagli Stati Uniti con un potenziale di 35 miliardi di dollari, mercato di riferimento per le aziende italiane insieme a Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera: tutti paesi in cui, sostiene il presidente di Assosport, “lo sport e la forma fisica sono al tempo stesso sinonimo di benessere e di prestigio sociale, dove si trovano consumatori “maturi” che vogliono l’alto contenuto tecnologico e la qualità dei nostri prodotti”. Non a caso, l’industria sportiva sta fiutando una tendenza verso il luxury, la sostenibilità, la tecnologia e il retail esperienziale.
Secondo PwC Italia, nel 2023 il mercato mondiale dello sportswear avrà un valore di quasi 400 miliardi di euro (CAGR +7,2%), rispetto ai 280 miliardi di oggi e conferma il ruolo trainante degli Usa, mercato maggiore per market share, e di India e Cina che registreranno i maggiori tassi di crescita.