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Huawei, crollo delle intenzioni di acquisto online in Italia

Secondo un’indagine di Idealo, nel nostro Paese di registra uno dei cali più importanti, -64,8%, nella ricerca on line di smartphone della casa produttrice cinese

Il ban del Governo Trump a carico di Huawei continua a tenere banco e non solo dal punto di vista degli effetti che sta avendo e che potrebbe avere nel panorama internazionale se verrà riconfermato ad agosto, ma anche per quanto riguarda le conseguenze sul mercato degli smartphone in Europa e nel mondo.
E il focus mercato degli smartphone in Europa dopo il ban americano l’ha messo idealo, portale di comparazione prezzi con oltre 145 milioni di offerte di oltre 30.000 negozi online che ha analizzato le ricerche delle ultime settimane sulle proprie piattaforme condotte dagli utenti in cerca di smartphone.

Le preferenze degli italiani
In Italia la percentuale di diffusione degli smartphone cinesi è pari al 35,8%, tra le percentuali più alte di tutt’Europa (seconda solo alla Spagna, 44,4%). Segue poi il Regno Unito (29,5%), la Francia (27,9%), l’Austria (23,3%) e la Germania (22,6%).
Verso quali produttori cinesi si orienta – o si è orientato in passato fino al recente ban - l’interesse degli e-consumer italiani? Nella top five del 2019 degli smartphone più desiderati vi sono tre produttori cinesi quali Xiaomi (16,9%), Huawei (16,1%), Honor (5,6%). Oltre a questi tre famosi brand, tra le altre case cinesi produttrici di smartphone l’interesse degli e- consumer italiani è stato rivolto verso OnePlus, Alcatel, Lenovo, Meizu, Cubot, ZTE, Oppo, Hisense, Haier, Vivo e Coolpad.
I cinque smartphone cinesi più desiderati su idealo Italia nell’ultimo anno hanno visto al primo posto Xiaomi Redmi Note 5 seguito da Huawei p20, Xiaomi Mi a2 Lite, Xiaomi Redmi 5 plus e ancora Huawei p20 Lite.

Il crollo dell’interesse dopo il ban americano
In queste ultime settimane le ricerche sono letteralmente crollate in tutta Europa: Regno Unito (-77,8%), Spagna (-67,1%), Italia (-64,8%), Francia (-55,9%), Austria (-36,1%) ed infine Germania (-13,0%).
In Italia, in particolare, a crollare in questi giorni però non sono stati solo i device Huawei, ma anche prodotti di brand cinesi come Honor (-56,3%), Cubot (-50,0%) e Xiaomi (-26,9%) e Alcatel (-25,0%). Va segnalato tuttavia che ci sono brand cinesi in spinta positiva come OnePlus (+91,0%) e OPPO (addirittura il +100,0% di ricerche).

Smartphone cinesi, l’ identikit dell’e-consumer italiano
Secondo le analisi di idealo, i consumatori italiani interessati agli smartphone cinesi sono per la maggior parte dei casi utenti tra i 35 e i 44 anni (28,0%) e uomini (79,0% vs 21,0% delle donne).
Interessante notare come nella stragrande maggioranza dei casi (89,8%) le ricerche avvengano da dispositivi Android: solo il 7,5% delle ricerche di smartphone cinesi vengono infatti cercate da iOS mentre Windows solo nell’1,5% dei casi.
Passando alle preferenze di navigazione, secondo i dati raccolti dal lunedì al venerdì si hanno l’11,2% di ricerche in più rispetto al fine settimana.
Le tre regioni italiane nelle quali viene rilevato maggior interesse nei confronti di smartphone cinesi sono il Lazio, la Lombardia e l’Emilia-Romagna. In fondo alla classifica, invece, Umbria, Basilicata e Valle d’Aosta.

Apple e Sansumg alla riscossa? Forse sì, ma non è detto.
La domanda che sorge spontanea è se il ban americano ha segnato un colpo all’avanzata cinese nel mondo dei telefonini. “Accadimenti come il “caso Huawei” influenzano i consumatori e ribaltano completamente le carte in tavola - ha commentato Fabio Plebani, country manager per l’Italia di idealo – su idealo Italia tra gli smartphone più desiderati dell’ultimo anno vi è sempre stato Huawei ma dopo quanto accaduto nei giorni scorsi, le cose sono letteralmente cambiate. Non sappiamo come si evolveranno le cose, ciò che è certo è che da questo momento in poi si delineeranno nuovi equilibri nei quali potranno emergere nuovi player. Oppure, in alternativa, a beneficiarne potrebbero essere proprio i grandi rivali Apple e Samsung, che da tempo stavano subendo l’avanzata cinese. In momenti di incertezza, infatti, gli utenti potrebbero affidarsi ai marchi più conosciuti, soprattutto se le limitazioni verranno estese a tutti i produttori cinesi”.