le-strategie-per-l-m-a-nel-settore-tecnologico

Le strategie per l’M&A nel settore tecnologico

Un’acquisizione su cinque ha un chiaro legame con una società del comparto high-tech. Le conseguenze di questo scenario, in un report di The Boston Consulting Group

Oltre 700 miliardi di dollari. È questo il valore raggiunto nel 2016 dalle operazioni di fusione e acquisizione che hanno riguardato le aziende del settore tecnologico: cioè quasi il 30% di tutto il mercato M&A. Queste cifre hanno reso il comparto della tecnologia uno dei principali motori dell’attività di fusione e acquisizione a livello globale. Gli acquirenti, sia all’interno sia all’esterno dell’industria tecnologica, stanno cercando di ampliare le capacità in questo campo e in quello strettamente legato della digitalizzazione. A rivelarlo è un nuovo studio di The Boston Consulting Group, dal titolo The Technology Takeover.

Il fattore dirompente nell’M&A del settore tecnologico e digital è stato l’aumento delle acquisizioni d’imprese high-tech da parte di aziende esterne al comparto. L’obiettivo non sorprende: grazie ai deal messi a segno negli ultimi anni, gli attori non-tech stanno cercando di acquisire nuove competenze per affrontare le sfide della digitalizzazione e accelerare l’innovazione dei loro modelli di business.

Le operazioni di M&A che coinvolgono obiettivi tecnologici sono raddoppiate negli ultimi tre anni: alla domanda come accedere rapidamente alle nuove tecnologie digitali, all’intelligenza artificiale e alla robotica, molte aziende hanno risposto attraverso le acquisizioni.

Buoni numeri anche dall’Italia 

In linea generale, il 2016 è stato un ottimo anno per le M&A. Per l’Italia, guardando al numero di operazioni di fusione e acquisizione, il 2016 è stato l’anno migliore dal 2007, con oltre 900 deal seppur per un valore al di sotto dei 50 miliardi dollari, rispetto ai 100 miliardi del 2007. Nel periodo agosto 2016-agosto 2017, c’è stato un aumento del valore annunciato delle operazioni pari al 16,2% (da 29 a 34 miliardi di dollari), mentre il numero è cresciuto del 2,1% (da 609 a 622).
Nel nostro Paese, nel 2016, il valore delle operazioni di M&A con un player dell’high-tech è stato di circa due miliardi di dollari, diviso in oltre 130 transazioni. Tuttavia, di molte piccole acquisizioni non si conoscono i dettagli.

Tre macrotrend e tre focus

Bcg ha individuato tre macrotrend globali: l’appetito crescente della Cina per l’M&A internazionale; la necessità d’investimento dei fondi di private equity e, appunto, l’aumento del volume delle offerte che coinvolgono obiettivi del settore tecnologico.
La Cina ha più che raddoppiato il valore delle proprie operazioni di M&A rispetto al 2015, raggiungendo quasi i 200 miliardi di dollari; mentre lee società di private equity si trovano ad affrontare pressioni sempre maggiori per mettere a frutto le proprie risorse.
Il terzo trend è il più interessante, secondo il report: anche se il mercato globale dell’M&A è cresciuto notevolmente negli ultimi cinque anni, la quota di deal che ha coinvolto un target tecnologico è aumentata ancora più velocemente. Oggi, un’acquisizione su cinque ha un chiaro legame con una società del comparto high-tech. 

Secondo gli analisti di Bcg, gli acquirenti di successo devono curare tre aspetti fondamentali: devono seguire una strategia mirata all’M&A di qualità, sviluppare internamente un processo su misura per l’acquisizione di obiettivi del settore tecnologico e modellare la propria organizzazione aziendale per integrare al meglio le imprese high-tech più innovative.