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Banca di Italia scommette sul rilancio del Paese

Secondo il governatore della Banca di Italia Ignazio Visco, l’Italia ha tutte le carte in regola per consolidare la crescita. Non mancano i rischi, soprattutto derivanti dalla spesa pubblica per pensioni e reddito di cittadinanza. Così i segnali di miglioramento dell’economia italiana rischiano di essere fermati dall’aumento della spesa improduttiva

Un momento delicato che può mettere a rischio il futuro delle nuove generazioni. Ignazio Visco, governatore della Banca di Italia, ha messo in guardia dall’impatto dell’attuale crisi politica. Una situazione senza precedenti che potrebbe compromettere la ripresa, impattando soprattutto sui più giovani. L’occasione è stata la presentazione della relazione annuale relativa al 2017, a cui il governatore ha allegato le sue considerazioni finali. Nel lungo intervento del 29 maggio, è emerso un Paese ricco di fragilità ma orgogliosamente presentato come un sistema che ha ancora grandi margini di miglioramento. Per questo il governatore si è scagliato contro l’andamento della borsa italiana in relazione alla crisi politica: “È grave quello che stiamo osservando sui mercati: non ci sono giustificazioni”. Una difesa a spada tratta di un Paese su cui grava un debito pubblico di 2.300 miliardi di euro, anche se Visco ha ricordato che l’indebitamento trova in gran parte corrispondenza nel risparmio finanziario accumulato dagli italiani. Non è quindi mancato l’appello a ridurre il debito, un obiettivo definito “irrinunciabile", soprattutto alla luce delle promesse elettorali, tra cui l’introduzione del reddito di cittadinanza, che secondo Banca di Italia potrebbe incentivare il lavoro irregolare.

Vecchi problemi e nuovi segnali di ripresa
Le criticità del sistema produttivo italiano sembrano sempre gli stessi. Per Visco da vent’anni l’economia italiana è caratterizzata da bassa produttività, piccole dimensioni aziendali, carenza di capitale proprio e di investimenti, lentezza dei processi amministrativi e della giustizia, carenza di infrastrutture, corruzione, criminalità, evasione fiscale. “Questi fenomeni – ha detto - si alimentano a vicenda e, insieme con l'inadeguatezza dei processi di pianificazione, selezione e realizzazione delle opere, contribuiscono a spiegare le carenze nella dotazione di infrastrutture che limitano le potenzialità di crescita dell'economia”. Vi sono però segnali di miglioramento, ha aggiunto il governatore che ha evidenziato il +3,8% degli investimenti privati nel 2017, l'aumento della spesa in ricerca e sviluppo, l'aumento delle start up innovative, il processo di spostamento del tessuto produttivo verso imprese più efficienti. "Stiamo riuscendo a scalfire quel blocco strutturale che impedisce al dinamismo delle imprese di esprimersi e diffondersi” ha detto Visco, che ha fatto un primo elenco di risultati raggiunti: la struttura produttiva sta lentamente cambiando, l'occupazione è in crescita, gli investimenti sono tornati ad aumentare, i conti con l'estero vanno bene e sono drasticamente calate le passività nette, le banche stanno superando le gravi difficoltà originate dall'economia reale, una finanza pubblica più equilibrata che ha consentito di indirizzare risorse a sostegno dell'economia.

Ridurre il debito, favorire la crescita
È la formula sognata da tutti i politici: ridurre la spesa e allo stesso tempo aumentare gli investimenti. Per Visco “è difficile, ma non è impossibile”. La ricetta è scritta: taglio delle spese inutili, semplificazione della struttura complessiva dell’imposizione, senza pregiudizi nei confronti dell'aumento delle imposte meno distorsive. Per Banca di Italia il momento potrebbe essere persino propizio perché “è contenuta la distanza che ci separa dall'equilibrio di bilancio, che consentirebbe di innescare un circolo virtuoso tra minore costo del debito e crescita, è in miglioramento la competitività e le condizioni finanziarie in Europa sono distese”. Inoltre, il governatore ha ricordato che "l'economia italiana si sta rafforzando, e sono state eliminate fonti di rischio sistemico nel settore bancario". I rischi sono tuttavia sempre dietro l’angolo, se l’Italia non dovesse proseguire il percorso di riforme. "Nei primi mesi del 2018 – ha continuato il governatore - si sono osservati anche in Italia alcuni segnali di rallentamento dell'attività manifatturiera e un lieve calo degli indici di fiducia delle imprese". 

Pensioni, attenzione all’invecchiamento della popolazione
Tra i principali rischi per i conti italiani, Visco ha indicato le possibili correzioni al sistema previdenziale. Il governatore ha ristretto i campi di azione: “Interventi mirati, volti a ridurre specifiche rigidità, come già fatto in passato, sono possibili ma vanno sempre adeguatamente compensati in modo da assicurare l'equilibrio attuariale del sistema pensionistico”. A proposito della riforma previdenziale e della necessità di tenere in equilibrio il sistema, Visco ha ricordato il dovere di tenere conto dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento dell’aspettativa di vita, che avranno impatto anche sul sistema sanitario. Banca di Italia ha quindi indicato la strada della prudenza, ricordando che esistono vincoli di bilancio da rispettare. "Gli indicatori di sostenibilità calcolati in sede europea sono recentemente peggiorati per l'Italia a causa della riduzione della crescita potenziale del prodotto prevista per i prossimi decenni, a sua volta dovuta anche al calo della popolazione attiva connesso con il ridimensionamento dei flussi migratori attesi", ha segnalato Visco, ricordando inoltre i vincoli costituzionali: la tutela del risparmio, l'equilibrio dei conti, il rispetto dei Trattati". 

Credito cooperativo a rischio solvibilità
Non potevano mancare riflessioni dedicate al mondo bancario, un settore cruciale per il sistema economico grazie alla concessione del credito alle imprese e alle famiglie. Il governatore ha mandato un messaggio esplicito al credito cooperativo: "procedere con operazioni di aggregazione è una necessità urgente". La ragione è una ridotta crescita del coefficiente di solvibilità, di soli due punti percentuali, mentre per il totale del sistema bancario l'aumento è stato di circa sette punti. Per questo, ne è derivato un limite alla capacità di far fronte al peggioramento della qualità dei prestiti. “Oggi le Bcc registrano un'incidenza delle esposizioni deteriorate più elevata e un tasso di copertura più basso rispetto alla media di sistema". Per questo Visco ha previsto che la riforma in corso di attuazione consentirà alle Bcc di acquisire maggiore solidità.