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L’auto autonoma debutta nel 2019

A Las Vegas le case automobilistiche presentano le soluzioni che rivoluzionano il mercato. Byton presenta la concept car a guida senza conducente. Mercedes integra l’intelligenza artificiale con un navigatore vocale ad alta precisione. Nissan punta su dispositivi che connettono l’auto con il cervello umano

Intelligente, autonoma e connessa. Si stringono i tempi per il debutto sulle strade dell’auto senza conducente. Lo ha dimostrato il Consumer electronic show 2018 di Las Vegas. Per gli addetti ai lavori, il settore automobilistico sta vivendo la più grande rivoluzione degli ultimi cento anni. Tre pilastri del cambiamento: l’intelligenza artificiale, l’IoT e l'elettrificazione. Secondo i dati mostrati dalla Byton, una start-up cinese, nel mondo ci sono 1,2 miliardi di autoveicoli e ogni uomo spende alla guida in media 90 minuti al giorno in una macchina, spesso nel traffico cittadino. La sfida della guida autonoma è consentire agli automobilisti di tornare in possesso di quel tempo per dedicarlo ad attività diverse. La soluzione per Byton è lo Smart intuitive vehicle (Siv), un prototipo presentato a Las Vegas. Byton punta a metterlo sul mercato in Cina già il prossimo anno, per poi portarlo in Europa nel 2020, con un prezzo base di 45 mila dollari. Il centro dell’innovazione è rappresentato da un grande touchscreen, di ben 49 pollici che di fatto copre l’intero cruscotto. È la piattaforma che connette l’uomo con la macchina. L’ambiente interno è studiato proprio per essere rilassante e accogliente perché ci sarà più tempo da dedicare a se stessi e meno alla strada. In una prima fase l’auto gestirà solo accelerazione, frenate e direzione. L’uomo avrà sempre la possibilità di riprendere il pieno controllo del veicolo, per evitare casi di pericolo. L’ultimo stadio dell’evoluzione sarà la guida autonoma, ma anche in questo caso i tempi sono strettissimi: su strada già nel 2020. Il dialogo tra uomo e macchina attraverso gli schermi riguarda anche aspetti non legati strettamente alla guida. Il display può entrare in dialogo con lo smartphone o il proprio laptop. Se il proprietario stava ascoltando una canzone o vendendo un film prima di entrare in macchina, l’auto si può connettere con il proprio dispositivo per trasmettere musica o immagini, senza quindi interrompere la continuità dell’ascolto o della visione. A completare l’innovazione, l’elettrificazione del mezzo. Con una singola carica della batteria, il concept Byton potrà percorrere 400 chilometri in autonomia, che potrebbero arriva a 520 nella versione più potente. 

Mercedes potenzia l’intelligenza artificiale
Secondo stime Ihs Markit entro il 2021 ci saranno 51 mila veicoli a guida autonoma sulle strade del mondo. In venti anni, invece, si arriverà a 33 milioni di veicoli. Punto fondamentale per garantire la sicurezza della guida autonoma è la geolocalizzazione del mezzo. Mercedes integrerà nella Classe A la navigazione vocale what3words. Il sistema di navigazione ha diviso il mondo in quadrati di tre metri di lato, ciascuno dei quali è identificato da un indirizzo di tre parole. Il sistema converte in coordinate gli indirizzi di tre parole. In questo modo, Mercedes promette localizzazioni più affidabili, con minori rischi di errore. I conducenti non dovranno più digitare o dire i nomi delle strade, che spesso mettono in crisi i comuni navigatori. Il navigatore vocale di ultima generazione è parte di un sistema basato sull’intelligenza artificiale che ha capacità predittiva. L’auto ricorda le preferenze in tema di musica, contatti, indirizzi e li offre all’utente come privilegiati rispetto ad altri. Il sistema vocale è potenziato non solo per la navigazione. Due display, che come per la Bryton coprono gran parte del cruscotto, consentono alla macchina di rispondere alle più svariate esigenze del conducente, compresa la scelta di un ristorante o di un albergo. Nel complesso, l’obiettivo della Mercedes è consentire al guidatore di non staccare le mani dal volante durante il viaggio. 


Nissan, l’auto si connette con il cervello umano
L’intelligenza delle auto coreane sembra spingersi oltre. I veicoli saranno dotati di tecnologia B2V che sfrutta i segnali del cervello del guidatore con la possibilità di prevedere e facilitare la sua volontà. Un dispositivo in grado di misurare l'attività delle onde cerebrali, indossato dal conducente, invierà dati che poi saranno analizzati dai sistemi autonomi. Il sistema prevede se il conducente sta per girare il volante, o sta rallentando, in modo da anticipare la decisione di 0,2-0,5 secondi. L'intelligenza artificiale è anche in grado di rilevare e valutare il grado di confort del conducente per poi modificare, se necessario, la configurazione o lo stile di guida. Spazio anche alla realtà aumentata: la nuova tecnologia aumenterà la visuale del conducente e creerà un'atmosfera più rilassata. Il risultato è una guida più piacevole.