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Il farmaco diventa un lusso

Cresce la disuguaglianza nell’accesso alle cure: il 23% delle famiglie rinuncia all’acquisto di medicine

L’armadietto dei medicinali, per molte famiglie italiane, è desolatamente vuoto. Stando al rapporto Donare per curare, curato da Fondazione Banco Farmaceutico e Bfr Research, l’acquisto di farmaci si è ormai trasformato in un lusso che molti italiani non possono più permettersi. Nel 2017, le richieste ai 1.722 enti convenzionati sono cresciute del 9,7%: gli assistiti sono balzati del 4%, attestandosi a quota 580 mila. Uno su cinque, si legge nel rapporto, ha meno di 18 anni.
A preoccupare è soprattutto la situazione delle famiglie più svantaggiate. A fronte di una spesa media di circa 695 euro all’anno, si contano situazioni di estrema indigenza in cui, come ha riportato Mario Melazzini, presidente di Aifa, l’esborso annuale si limita a “circa 106 euro, 17 euro in meno rispetto alle ultime rilevazioni”. Calcolatrice alla mano, si tratta di appena 29 centesimi spesi ogni giorno per curarsi.

Secondo un’indagine realizzata da Doxa Pharma, il 23% delle famiglie italiane è stata costretta a rinunciare talvolta all’acquisto di farmaci. Un terzo del campione non ha potuto accedere alle medicine e alle visite necessarie per la propria salute: a conti fatti, si tratta di 13 milioni di persone che hanno limitato le cure per motivi economici.
“Non dobbiamo mai dimenticare – ha concluso Melazzini – che dietro ai numeri e alle statistiche ci sono persone e si nascondono disuguaglianze nell’accesso ai farmaci, problemi di aderenza ai trattamenti, scarse informazioni e un generale peggioramento delle condizioni di salute".