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Passato, presente e futuro dell’AI

Tre fra i pensatori più autorevoli di oggi riflettono su come l’intelligenza artificiale stia trasformando il mondo in cui viviamo. L’obiettivo delle società del futuro sarà definire la propria partnership con le macchine e accettare la realtà risultante dal progresso tecnologico

Alla fine del 2017, un algoritmo di intelligenza artificiale ha sconfitto il programma di scacchi più potente al mondo, eseguendo mosse che nessun giocatore umano aveva mai immaginato. All’inizio del 2020, i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) hanno annunciato la scoperta di un nuovo antibiotico ottenuto grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale, che era riuscita a individuare proprietà molecolari sfuggite alla concettualizzazione e alla classificazione degli scienziati. Pochi mesi dopo, è stata presentata un’AI che, in risposta a uno stimolo, è in grado di generare un testo analogo a quello che avrebbe potuto produrre un essere umano. L’intelligenza artificiale sta conquistando sempre più terreno nella ricerca, nella medicina, nell’istruzione e in molti altri campi. Ma con quali conseguenze?
Ne L’era dell’intelligenza artificiale, edito da Mondadori, tre fra i pensatori più autorevoli e lucidi del nostro tempo riflettono su come l’AI stia trasformando la politica e le società in cui viviamo, interrogandosi sui possibili scenari futuri. Secondo l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, l’ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt e l’informatico e decano del Mit Daniel Huttenlocher, questa tecnologia sta cambiando il pensiero, la conoscenza, la realtà umana e, di conseguenza, il corso della storia. I tre autori non guardano all’AI col medesimo ottimismo, tuttavia hanno cercato di astenersi da giudizi, cercando invece di considerarne le implicazioni nella misura in cui esse rimangono nell’ambito della comprensione umana.


L’intelligenza artificiale sta conquistando terreno nella ricerca, nella medicina, nell’istruzione


Quale valore per la mente razionale?

Questo libro, nato da una serie di confronti cominciati nel 2016 e protrattesi negli anni, non ha pretese di esaustività: vuole essere un punto di partenza, un’introduzione al tema nonché uno stimolo per future discussioni. Nelle prime pagine, Kissinger, Schmidt e Huttenlocher ripercorrono il rapporto tra tecnologia e pensiero umano nel corso della storia. Negli ultimi decenni, al mondo fisico si è aggiunto un mondo digitale nuovo e distinto: la mente razionale, per gli autori, ha già ceduto ai computer il primato di unica scopritrice, conoscitrice e catalogatrice dei fenomeni, e l’avvento dell’intelligenza artificiale potrebbe ridefinire nuovamente la futura percezione della realtà. Se le tecnologie del passato, hanno alterato il modo in cui gli esseri umani svolgono i compiti, l’AI cambia il modo in cui essi vedono sé stessi come contributori alla società, fino a costringerli a mettere in discussione la realtà stessa.


La mente razionale ha già ceduto ai computer il primato di unica scopritrice, conoscitrice e catalogatrice dei fenomeni



Un dilemma etico

Nei capitoli successivi, il riflettore è puntato sui limiti della gestione dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme di rete globali. Secondo gli autori, nei prossimi anni l’umanità potrebbe imboccare un sentiero pericoloso perché, nonostante la velocità con cui progredisce, questa tecnologia non è governata da principi e concetti morali che la contengano e le diano dei limiti, sicché la sua rivoluzione può condurre a esiti imprevedibili. Vengono affrontate diverse problematiche: dall’assenza di regolamentazioni ai diversi possibili utilizzi abusivi da parte degli Stati, dalla grande concentrazione di potere in capo a soggetti privati ai dilemmi etici che sono destinati a sorgere. Le ultime pagine sono infine dedicate a considerazioni sull’impatto dell’AI sulle tecnologie civili e militari, sulla sicurezza nazionale, e sulla necessità di sviluppare misure di salvaguardia per preservare il ruolo umano nei processi decisionali. L’obiettivo delle società del 21esimo secolo, sostengono gli autori, deve essere definire la propria partnership con l’intelligenza artificiale e accettare la realtà risultante dal progresso della tecnologia. L’umanità può ancora (e deve) plasmare il proprio futuro. Altrimenti, il rischio è quello di soccombere all’incertezza che l’AI porrà all’esperienza umana, il che è più pericoloso di qualsiasi capacità della tecnologia stessa.






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IL LIBRO

Titolo: L’era dell’intelligenza artificiale. Il futuro dell’identità umana
Autori: Daniel Huttenlocher, Henry A. Kissinger, Eric Schmidt
Pagine: 216 pp.
Prezzo di copertina: 20,00 €
Editore: Mondadori